Vaccino, in arrivo 1,5 milioni di Pfizer. Lazio e Figliuolo, tensione su 100mila dosi fantasma

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di Alberto Gentili

Il governo assicura: «Non c’è alcuno stallo della campagna vaccinale». Garantisce: «L’obiettivo di 500mila somministrazioni al giorno a fine aprile resta realistico e verrà conseguito». Perché «i vaccini ci sono», e «in quantità maggiore di quella preventivata». Eppure i problemi non mancano a guardare i dati della brusca frenata delle somministrazioni nel lungo week-end di Pasqua, i ritardi delle Regioni che hanno nei magazzini 2,7 milioni di dosi inutilizzate (il 19,8%) e le notizie che rincorrono AstraZeneca, gravemente inadempiente nei contratti di consegna e oggi sottoposta a un nuovo verdetto dell’Ema che dirà se può essere usato per chi ha meno di 55 anni.

Mario Draghi sulla campagna vaccinale ci ha messo la faccia, la ritiene l’elemento di svolta per garantire la ripartenza al Paese. E non intende fallire. Tanto più che secondo fonti di governo che curano il dossier, «sui territori sono già disponibili 2,7 milioni di dosi». E l’eventuale stop ad AstraZeneca per gli under 55 secondo il ministro della Salute Roberto Speranza, «non comprometterebbe il piano». Spiegazione: «Stiamo già somministrando quel vaccino solo a chi è più anziano». In più, il commissario straordinario Francesco Figliuolo ha annunciato l’arrivo per oggi di 1,5 milioni di fiale di Pfizer: «In assoluto il lotto di vaccini più consistente consegnato dall’inizio della campagna, di cui beneficeranno in modo particolare i soggetti più vulnerabili: nell’ultima settimana è cresciuto del 20% il numero di persone over 80 cui è stata somministrata una dose di vaccino e le fiale di Pfizer andranno a integrare la disponibilità di vaccini delle Regioni, che possono già contare sulle rimanenze delle ultime forniture ancora da somministrare.

Il numero complessivo di somministrazioni a livello nazionale ha superato oggi quota 11.250.000, a fronte di oltre 14 milioni di dosi finora consegnate», aggiungono dallo staff del commissario che di fatto punta l’indice contro le Regioni. La ministra agli Affari regionali Mariastella Gelmini corre però in difesa dei governatori: «Non è assolutamente vero che le Regioni non rispettano il piano vaccinale.

Stanno facendo la loro parte: erano prima di Pasqua al 95% di utilizzo delle dosi ricevute (ora sono scese all’80,2% ndr.) e si sono allineate sugli over 80, i disabili, i fragili e i caregiver».

E l’assessore alla Salute del Lazio, Alessio D’Amato, denuncia “fiale fantasma”: «C’è una differenza di 97.898 dosi che risultano conteggiate nel contatore nazionale però non effettivamente ricevute». La replica dallo staff di Figliuolo non tarda: «Nessuna fiala fantasma, le dosi che risultano assegnate al Lazio ma che non sarebbero state ricevute sono quelle destinate al personale dei comparti sicurezza e difesa che non vengono distribuite alla Regione, ma consegnate direttamente negli hub vaccinali dove il personale riceve la somministrazione». Controreplica di D’Amato: «Ho chiesto alla struttura commissariale di togliere dal conteggio del Lazio le 97.898 dosi poiché si tratta di forniture per le esigenze nazionali mai entrate nella disponibilità per i cittadini della nostra Regione. Pertanto ci aspettiamo nelle prossime ore una rettifica del dato». Sui territori è un bollettino di guerra. Nel Lazio, come denuncia D’Amato, «c’è forte preoccupazione per i tagli del 50% comunicati per le consegne di AstraZeneca del 14 aprile e i dubbi su questo vaccino rischiano di azzoppare la campagna». Figliuolo conferma la sforbiciata, ma assicura: «Le dosi mancanti di AstraZeneca verranno distribuite assieme alle consegne previste per il 16 e il 23 aprile».

SOLO PFIZER FA IL PIENO

 Da Nord a Sud si moltiplica però il numero di persone che rifiutano il vaccino di Oxford. La prova: fino a ieri in Italia era stato somministrato il 54% delle dosi di AstraZeneca (2.218.038 su 4.098.800 consegnate), mentre per Moderna la percentuale scende al 50% (658.403 su 1.328.200 consegnate). Pfizer ha invece un tasso di somministrazione del 96%, (8.375.625 di fiale su 8.709.480 consegnate). In totale in Italia su 14.136.480 dosi dei tre vaccini arrivate ne sono state somministrate 11.252.066, l’80,2% appunto. Il resto è nei magazzini regionali. Duro il giudizio del Cnr, secondo il quale la campagna di vaccinazione «non mostra attualmente di poter raggiungere l’obiettivo di 500.000 dosi al giorno per la fine di aprile». Al «ritmo attuale per quella data è realistico arrivare a 350.000 fiale». Spiegazione: «Il valore del numero medio di dosi giornaliere è aumentato da 220.000 di due settimane fa alle 239.000 del periodo da domenica 28 marzo a sabato 3 aprile. Quindi, anche eliminando il valore molto basso del giorno di Pasqua, non c’è stata neanche la settimana scorsa la necessaria accelerazione per poter arrivare all’annunciato valore di 500.000 dosi al giorno».


Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Febbraio 2023, 19:27
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