Vaccino obbligatorio: Draghi è per il sì, Letta (Pd) favorevole e La Lega dice no

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Obbligo del vaccino in Italia e somministrazione di una terza dose di vaccino? Lui, Mario Draghi, a domanda diretta ha risposto secco: «Sì». Sì all'obbligo vaccinale e sì alla terza dose di vaccino anti Covid. Non ha lasciato spazi a dubbi il premier: una scelta di campo netta, chiarissima. Contro questo virus l'arma del vaccino è fondamentale secondo il capo del governo italiano. Il ministro della Sanità Roberto Speranza ha detto che è una strada percorribile perché «è già disposto per il personale sanitario e quindi la sua estensione è una possibilità a disposizione del Parlamento», ha chiosato durante la stessa conferenza stampa a Palazzo Chigi. La Lega, poco dopo queste dichiarazioni, ha fatto sapere che non ci sta: no all'obbligo vaccinale. Mentre il segretario del Pd Enrico Letta si è detto «molto d'accordo» con la posizione di Draghi e quindi a favore dell'obbligo vaccinale. 

Ma i partiti che sostengono questo governo come si schierano? Sono favorevoli all'introduzione dell'obbligo vaccinale? Seguendo un criterio esclusivamente cronologico, i primi ad appoggiare la linea rigorista di Draghi sono stati quelli di Forza Italia (la ministra Maria Stella Gelmini ha caldeggiato più volte l'obbligo vaccinale, la vicepresidente del del gruppo Forza Italia al Senato Licia Ronzulli ha depositato un disegno di legge per renderlo obbligatorio a scuola), Matteo Renzi e l'assessore alla sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato

«Sono molto d'accordo con la linea che sta portando avanti Draghi, che è una linea di sicurezza, che è la condizione per la libertà. Va bene per noi andare avanti ed estendere l' obbligo vaccinale e il Green pass. Per noi è la condizione essenziale per poter andare avanti. Ecco perché nella maggioranza di governo chi è contro il Green pass è contro la libertà e contro la sicurezza». Così il segretario del Pd Enrico Letta a margine di un incontro a Sinalunga (Siena).

La capogruppo del Pd al Senato Simona Malpezzi ha espresso un augurio: che la maggioranza sia unita sull'obbligo. Perché dopo il voto contrario della Lega sul Green pass si possono solo incrociare le dita: certezze che la maggioranza sia unita sui provvedimenti sanitari non ce ne sono.  

La Lega non è d'accordo. «Più di 38 milioni di italiani hanno già liberamente scelto e completato il ciclo vaccinale, oltre il 70% della popolazione sopra i 12 anni, a cui si aggiungono 5 milioni di cittadini guariti. La Lega era e rimane contro obblighi, multe e discriminazioni, ricordando che in nessun Paese europeo esiste l' obbligo vaccinale per la popolazione. Insistiamo invece, e porteremo la proposta al voto anche in Parlamento, perché lo Stato garantisca tamponi gratuiti, salivari e rapidi, per tutti coloro che ne abbiano necessità», questa la reazione a caldo diramata da fonti della Lega. Anche il presidente del Friuli Venezia Giulia, e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga si schiera contro l'obbligo vaccinale.  «Non voglio ideologizzare l' obbligo vaccinale. Oggi esiste l' obbligo vaccinale per i sanitari, purtroppo non siamo riusciti a vaccinarli tutti». E «il nostro scopo non è licenziare le persone ma vaccinarle. Sono convinto che la battaglia la si vince se le istituzioni si alleano ai cittadini. Se bastasse l' obbligo per far vaccinare tutti, tutti saremmo favorevoli, ma ho paura che così non sia. Forse è meglio accompagnare le persone e spiegare la verità scientifica», ha spiegato Fedriga a Zapping su Rai Radio 1, dopo le dichiarazioni del premier Mario Draghi.

 

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Settembre 2021, 06:09
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