Ciambelle e lingotti d’oro. Ma anche lotterie, uova, fucili da caccia e un'auto elettrica Tesla. Sono alcune delle iniziative messe in campo nel mondo per incentivare le persone a vaccinarsi. Un’ondata di tentativi, più o meno riusciti, culminata con quello che è già stato soprannominato “l’effetto Macron” sulla campagna di immunizzazione della Francia. A poco più di una settimana dall’annuncio dell’obbligatorietà del Green Pass per accedere in bar, ristoranti, cinema, treni e aerei, 4,3 milioni di francesi hanno infatti prenotato il proprio appuntamento per ricevere la prima dose. Una misura meno folkloristica delle altre, che ha però causato una crescita impetuosa degli appuntamenti e dimostrato che, volendo, il Green Pass è lo strumento adatto per scardinare le resistenze dei più reticenti.
Non solo il pass però. Anche molte delle altre iniziative intraprese in questi mesi hanno avuto un loro peso. Ad Hong Kong ad esempio, la campagna vaccinale è decollata nelle ultime 7 settimane raggiungendo i 2,8 milioni di vaccinati dopo che si era impantanata attorno a quota 1 milione nei primi tre mesi. Responsabili dello scatto sarebbero diverse aziende che, intimorite dalla possibilità di nuove chiusure, hanno messo in palio 15 milioni di dollari di premi. Un appartamento dal valore di quasi 2 milioni di dollari, un lingotto d’oro e auto elettriche. Il tutto peraltro contraddicendo i dettami del governo che, evidentemente, dovrà ricredersi.
I premi in Italia
In Italia invece la questione non ha preso molto piede. In Sicilia qualche comune ha regalato una bottiglietta d’olio, l’azienda Helbiz ha deciso di offrire la corsa in monopattino elettrico a chi deve raggiungere gli hub e a Messina si è invece consegnato un buono per una birra a 50 centesimi ai vaccinati. Niente di paragonabile alle iniziative americane.
Su queste iniziative sono già state condotte numerose ricerche per capire se, come in Francia o a Hong Kong, gli incentivi abbiano avuto successo. La sensazione che gli esperti hanno avuto finora è che ci sia un iniziale aumento dell’interesse, che poi evapora. In particolare è stato valutato che in Ohio la prima settimana dopo l’annuncio del premio di un milione di dollari (poi vinto da una 22enne) e di varie borse di studio universitarie, i vaccini sono aumentati del 28%, ma poi sono di nuovo tornati a una crescita modesta. Esperti di marketing negli Usa sembrano convinti che gli incentivi potrebbero avere più successo se fossero studiati sulla base delle fasce diverse degli indecisi.
Ad esempio, molti di coloro che non si sono vaccinati sono semplicemente «apatici» e per loro bastano piccoli premi, purché immediati. L’esempio più fortunato è quello delle ciambelle gratis a vita offerte dalla catena Krispy Kreme, che ha generato un’impennata delle vaccinazioni nei campus universitari. Per gli esitanti che hanno ostacoli legati al lavoro o alla famiglia, avrà molto più successo la garanzia di poter lasciare i bambini in un asilo gratis per qualche ora. Attenzione però, perché per chi ha paura i premi di grande portata potrebbero avere l’effetto contrario e far temere che i vaccini siano pericolosi al punto che si debbano pagare i cittadini cifre astronomiche per convincerli a farseli fare.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 22 Luglio 2021, 10:18
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