Le ministre M5S, Grillo e Trenta: adesso una legge per le vittime dell'uranio

Le ministre M5S, Grillo e Trenta: adesso una legge per le vittime dell'uranio
La prima legge in difesa delle vittime dell'uranio impoverito depositata per la fine dell'estate. Ad annunciarlo i ministri della Salute e della Difesa, Giulia Grillo ed Elisabetta Trenta, intervenute con una nota congiunta in seguito alle polemiche di stampa dei giorni scorsi scatenate dalle conclusioni di una relazione tecnica inviata in Parlamento sullo stato di salute del personale militare e civile impiegato nell'ex Jugoslavia nel periodo settembre 2007-dicembre 2017.

Nella relazione infatti si dice che «non si può concludere che vi sia evidenza di un collegamento tra le missioni effettuate e stati patologici insorti successivamente nei soggetti che hanno aderito al programma di sorveglianza». E ancora: «Il confronto tra mortalità dei militari impiegati in missione nei Balcani e popolazione generale o dei carabinieri non impegnati in missioni all'estero, non ha evidenziato alcun eccesso di rischio nel periodo 1999-2008. Il confronto con la popolazione generale evidenzia, nella coorte dei militari impegnati nei Balcani, un rischio significativamente ridotto».

Grillo e Trenta però non ci stanno a farsi carico delle critiche, e nel documento sottolineano che dal 2007 il Comitato scientifico non è stato riconfermato e quindi da allora «il monitoraggio sanitario è privo di una guida scientifica e le attività, benché più ridotte, vista la diminuzione della platea degli interessati, sono state gestite dagli uffici amministrativi degli enti coinvolti». Non solo: «Il monitoraggio sanitario continua con molte difficoltà perché dal 2011 è stata abolita la disponibilità di fondi destinati al pagamento delle visite e dei test di laboratorio».

Insomma, mancano sia la guida scientifica che i soldi per studiare il personale che sarebbe stato esposto all'uranio impoverito. Solo nel febbraio del prossimo anno, spiegano le due ministre nella loro nota, si concluderà uno studio dell'Istituto Superiore di Sanità finalizzato alla Sorveglianza Epidemiologica della coorte Balcani (SEBAL-2), che prevede l'aggiornamento dello studio di mortalità e uno studio sulle ospedalizzazioni per tumore. «Partiamo per rilanciare questa battaglia che è una bandiera del Movimento e su cui assicuro il mio impegno da ministro oggi, ma che già nella passata legislatura mi ha vista in prima linea come membro della Commissione parlamentare d'inchiesta sull'uranio impoverito», afferma Giulia Grillo.

Il ministro della Difesa dal canto suo conclude che «è stato avviato un tavolo tecnico al ministero della Difesa (che dunque già supera la relazione del 2007-17) volto allo studio dei nuovi dati rielaborati dagli esperti e all'individuazione di un percorso per depositare entro la fine dell'estate la prima legge dello Stato a difesa delle vittime di uranio impoverito, una legge che punta a invertire l'onere con la prova e salvaguardare le vittime da ogni possibile ostruzionismo dell'amministrazione».

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 19 Giugno 2019, 22:46
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