Green pass sui treni: controlli prima di salire, ecco come funzionano e tutte le regole

Nuove regole anti-contagio per i treni: come funzioneranno i controlli del Green pass

di Cristiana Mangani

Cambiano le regole sui treni a lunga percorrenza: il controllo del Green pass dovrà essere fatto preferibilmente prima che i passeggeri salgano a bordo, ed è possibile che venga fermato un convoglio dove c'è un sospetto caso Covid-19. Dopo 8 mesi dalle prime regole imposte per i trasporti pubblici, il Comitato tecnico scientifico ha ritenuto utile una modifica sui treni a lunga percorrenza. La crescita dei contagi e del tasso di positività rispetto ai tamponi, impongono una impostazione più restrittiva. Anche perché controllare il Green pass a bordo di un treno, a esempio, Roma-Milano senza fermate, ha anche poco senso.

Un positivo sul treno, regole e controlli

 

E quindi la nuova ordinanza del ministero dei Trasporti in accordo con il ministero della Salute prevede il controllo a terra, «ma - viene specificato - qualora questo non fosse possibile, il controllo può essere effettuato dal personale di bordo insieme al controllo del biglietto di viaggio».

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Insomma, regole sì, ma che devono comunque fare i conti con i problemi organizzativi e di personale preposto alle verifiche. «In caso, poi, di passeggeri che, a bordo treno, presentino sintomi riconducibili all’affezione da Covid - si legge ancora nell'ordinanza - la Polizia Ferroviaria e le Autorità sanitarie devono essere prontamente informate: all’esito della relativa valutazione sulle condizioni di salute del passeggero, a queste spetta la decisione in merito all’opportunità di fermare il treno per procedere ad un intervento o prevedere appositi spazi dedicati. L’impresa ferroviaria procederà successivamente alla sanificazione specifica del convoglio interessato dall’emergenza prima di rimetterlo nella disponibilità di esercizio».

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Nell’allegato all’ordinanza viene sottolineato che i controlli del Green pass devono essere «preferibilmente svolti» prima della partenza. E quindi non c'è obbligatorietà. La novità ha però costretto gli operatori dell’Alta velocità — Italo e Trenitalia — a una serie di riunioni per comprendere come attenersi alle nuove norme. Le disposizioni fanno riferimento alle stazioni di Roma Termini, Firenze Santa Maria Novella e Milano Centrale e «dove possibile anche nelle altre». L’onere della verifica spetterebbe al personale delle aziende, ma non è immaginabile un controllo capillare di tutti i passeggeri per le file che si verrebbero a creare. Potrebbe essere il gestore Rfi, gruppo Ferrovie dello Stato, a farsene carico, visto il personale in servizio negli scali ferroviari ma la questione è ancora in piena valutazione.

Si cercard i trovare la strada per evitare che la situazione, alla fine, davanti alle mille difficoltà organizzative, resti invariata.

 Fs news ricorda in un articolo, che nei grandi hub ferroviari, e dove possibile nelle altre stazioni, va effettuato il controllo del Green pass, e specifica che il nuovo protocollo «ratifica una prassi, quella di un preventivo controllo in stazione, in prossimità del treno, che Trenitalia aveva iniziato già a svolgere per contenere i disagi derivanti dall’obbligo di fermare il treno in caso di un passeggero trovato a bordo privo del certificato verde. Sempre le linee guida consegnate da Trenitalia al proprio personale di bordo prevedevano, in caso di un sospetto caso di Covid, lo stop al treno con l’intervento delle autorità competenti».

Va detto, però, che, a parte una verifica a campione all’ingresso dei binari prima di salire sul treno, al momento sarà difficile fare molto altro. Nessuna delle tre stazioni citate nell'ordinanza, infatti, è attrezzata per verifiche preventive ai tornelli. Il flusso di passeggeri poi andrebbe diviso tra quelli a lunga percorrenza e i pendolari del trasporto regionale dove l'obbligo non c'è. Qualcosa si sta facendo, ma soltanto alla stazione di Bologna la separazione è netta. In ogno caso, il tasso di riempimento nei convogli dell’Alta velocità resta al 100% perché sono stati installati filtri Hepa che garantiscono un ricambio continuo dell’aria.

 

La notizia delle verifiche prima del viaggio ha provocato diverse reazioni. Assoutenti afferma che si tratta di «un’ordinanza concepita male che rischia di creare il caos nel trasporto ferroviario e determinare pesanti ripercussioni sulla circolazione ferroviaria». Dice il presidente Furio Truzzi: «E’ semplicemente assurdo consentire i controlli sui Green pass a bordo dei convogli, perché nel caso in cui un passeggero ne fosse sprovvisto il treno potrebbe essere fermato con disagi per i viaggiatori e ritardi sulla rete, a discapito di tutti gli utenti delle ferrovie. Le verifiche - aggiunge - devono essere eseguite solo ed esclusivamente in stazione, in modo da impedire l’accesso a bordo ai passeggeri sprovvisti del certificato sanitario, e le stazioni devono essere dotate di personale che svolga solo ed esclusivamente tale compito perché, in caso di controlli sui treni, il rischio è quello di una paralisi della circolazione ferroviaria».


Ultimo aggiornamento: Martedì 16 Novembre 2021, 20:59
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