Super Green Pass, il mondo degli eventi in crisi: come uscirne. Ne parliamo con Sanda Pandza

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Il terreno torna a tremare sotto i piedi degli organizzatori di eventi. Dopo 477 giorni di stop imposti alla Event Industry per contenere l'emergenza sanitaria Covid-19, dal 15 giugno 2021, cerimonie, matrimoni, feste e battesimi sono ripartiti. Con nuove regole e normative a cui gli addetti del settore si sono dovuti adeguare, ma che nella loro rigidità hanno concesso in qualche modo alle aziende del comparto di tornare a galla. Un anno di lavoro completamente perso che non recupereranno mai, quello del 2020 e in parte del 2021, in cui ogni professionista ha denunciato una perdita minima di fatturato di almeno l'80%, chi non ce l'ha fatta ha chiuso per sempre l'attività; ma la stagione estiva è stata buona e i fatturati sono ricominciati a salire. Nonostante le mascherine, i balli poco movimentati, i posti a tavola distanziati, i buffet coperti, i tamponi, il personale aggiuntivo per i controlli e quant'altro, sembrava intravedersi il sereno per i professionisti e nella gente era tornata la voglia di divertirsi. Ma ora tutti, clienti e lavoratori, si trovano di fronte a un altro muro: il Super Green Pass.

Super Green Pass, le regole

Dal 6 dicembre al 15 gennaio per partecipare a ogni evento (tranne quelli conseguenti a cerimonie civili o religiose) sarà necessario esibire la nuova certificazione che si ottiene con il ciclo di vaccinazione completato oppure essendo guariti dal Covid, questo quanto deciso con il DL 26 novembre 2021 n° 172. Dicembre è un mese ricco di eventi aziendali e questa stretta è un macigno su un settore già affossato pesantemente. «La trovo una decisione eccessiva. Noi abbiamo dimostrato che siamo professionisti e sappiamo far rispettare le regole. Nessun cluster si è mai sviluppato in un mio evento o in quello di miei colleghi», denuncia questo Sanda Pandza wedding&events creato di fama internazionale. «Una normativa del genere, data con così poco preavviso ci rigetta nell'incertezza». E le disdette cominciano ad arrivare, perchè non tutti sono vaccinati. «È presto per tirare le somme ma possiamo già dire che in una sola settimana siamo al 30-40% di eventi annullati». Salvi invece i matrimoni, i battesimi e le comunioni.

per loro il Green Pass Base basterà.

Sanda se dovessi dare un consiglio al governo su come affrontare questa emergenza sanitaria senza affossare le aziende, cosa gli diresti?

«Di rivolgersi agli esperti del settore. Noi sappiamo quali sono le problematiche reali che incontriamo e i rischi in cui potremo incappare. Gli direi di costruire un piano che salvaguardi la salute innanzitutto, ma anche le nostre aziende, insieme. Solo avendo conoscenza di un problema si può trovare una soluzione».

La crisi del settore

La Event Industry è un comparto che dà impiego a 570.000 lavoratori e genera un volume di affari di 65,5 miliardi per un impatto diretto sul Pil di 36,2 miliardi. Altra stangata quindi questa per i professionisti che si trovano a dover fronteggiare i clienti che disdicono eventi perchè impossibilitati a obbligare gli ospiti a sottoporsi a un vaccino per partecipare alla propria festa e allo stesso tempo impossibilitati essi stessi a obbligare i propri dipendenti a fare il vaccino. 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 3 Dicembre 2021, 12:47
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