Statali, un quarto senza vaccino: picco negli enti locali e al Sud

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di Francesco Bisozzi e Michele Di Branco

L’estensione del green pass rischia di prendere in contropiede un dipendente pubblico su quattro. Secondo una stima della Funziona pubblica il maxi certificato verde dovrebbe coinvolgere altri 1,2 milioni di lavoratori della Pa, dopo quelli di sanità e istruzione: si va dai ministeriali ai dipendenti degli enti locali, dai poliziotti ai vigili del fuoco. Ma, di questi, circa 300 mila, il 25 per cento appunto, potrebbero non essere coperti da vaccini e, quindi, impossibilitati ad accedere ai luoghi di lavoro. 

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IL DATO

La cifra, spiega sempre la Funzione pubblica, non riflette la situazione presente in tutte le amministrazioni pubbliche (i “senza pass” si concentrano al Sud) e risulterebbe in costante calo (per effetto del potere di convincimento che il certificato verde sta avendo sugli indecisi a metà). Inoltre, il dato dei 300 mila è al lordo degli esenti, quelli che in quanto affetti da patologie non compatibili con l’inoculazione del farmaco proprio non possono vaccinarsi. Insomma, bisogna usare le pinze: nel comparto della sicurezza, per esempio, che abbraccia più di 500 mila tra uomini e donne, l’asticella dei vaccinati sale molto in alto, mentre se si guarda agli enti locali ci sarebbero casi in cui supera a fatica la soglia del 70 per cento.

A favore della Pa non gioca l’età avanzata della maggior parte degli statali e le stime fatte elaborare dalla Funzione pubblica, che partono proprio dalle quote di vaccini somministrati ai cittadini sul territorio nazionale suddivise per fasce di età, per poi calare quei dati nell’ambito del pubblico impiego, lo riflettono: nei ministeri l’età media dei lavoratori supera i 54 anni, poco più sotto si posizionano agenzie fiscali ed enti pubblici non economici (53 anni circa). Considerato che sul territorio nazionale i vaccinati con un’età compresa tra i 50 e i 59 anni oltrepassano di poco il 78 per cento, i conti sembrano tornare. Come detto, però, le cifre cambiano (e parecchio) a seconda della regione, ma anche in base al comparto di appartenenza.

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Dicevamo: in caso di obbligo di green pass esteso a tutta la Pa altri 1,2 milioni di lavoratori dovranno esibire il certificato verde per accedere al luogo di lavoro, 406 mila in forza agli enti locali, 230 mila per le funzioni centrali, poi poliziotti, forze armate, vigili del fuoco. Le vaccinazioni nel comparto sicurezza sono molto più avanti anche perché in molti, qui, hanno prestato attività di protezione civile in emergenza. «In caserma siamo tutti vaccinati con AstraZeneca, portavamo le bombole nelle case dei malati, c’era urgenza, su 35 mila uomini quelli non immunizzati sono una goccia nel mare, forse meno del 5 per cento», racconta Franco Giancarlo della federazione nazionale Confsal Vigili del Fuoco.

I poliziotti con il green pass sarebbero 82 mila su circa 94 mila. I carabinieri con il pass arriverebbero a 105 mila (su 111 mila).

La situazione si complica negli enti locali dove si fa sentire il peso dei mancati accessi alla campagna vaccinale sul tacco d’Italia. Così in Comuni e Regioni, che assorbono 400 mila persone, i senza pass potrebbero essere almeno 100 mila. L’estensione del green pass, nei piani del ministero della Pa, deve fare rima con il ridimensionamento dello smart working. E per chi, senza motivazioni valide, risulterà sprovvisto del “passaporto”, si prospetta l’esclusione dall’ufficio, tout court. Un meccanismo che secondo i sindacati rischia di mettere in difficoltà i piccoli Comuni, dove gli impiegati sono pochi e l’assenza di uno di questi può rallentare l’erogazione dei servizi essenziali.

 

L’ESPERIMENTO

E il governo, come noto, vuole ora rendere il Green pass obbligatorio per tutti gli statali. Pena la sospensione (ma il posto resta salvo, per il momento) e lo stop dello stipendio. Attualmente già circa 2 milioni di statali devono esibire il certificato verde per poter lavorare, entro la fine della settimana l’obbligo riguarderà altri 1,2 milioni di lavoratori coprendo così l’intero universo della pubblica amministrazione italiana. Il decreto è pronto e, secondo quanto filtra, l’obbligo scatterà dal 10 ottobre. 

Le regole saranno esattamente quelle già entrate in vigore dal 7 agosto scorso. E già sperimentate in questi primi giorni di scuola. Professori e personale non docente devono infatti avere ed esibire la certificazione e se non lo fanno scattano le sanzioni: il mancato rispetto delle disposizioni, dice IL decreto licenziato da Palazzo Chigi in piena estate (il 5 agosto) «è considerata assenza ingiustificata» e dopo 5 giorni il rapporto di lavoro «è sospeso e non sono dovuti la retribuzione né altro compenso o emolumento». Attenzione: scatta la sospensione, non il licenziamento. Il che vuol dire che il governo offre a chi non si vaccina la possibilità di ripensarci e di rientrare nei ranghi dell’amministrazione.
 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Settembre 2021, 10:09
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