Salvini promette nuovi arrivi ma intanto perde pezzi nella concorrenza tra Lega e FdI

Salvini promette nuovi arrivi ma intanto perde pezzi nella concorrenza tra Lega e FdI

di Barbara Acquaviti

Matteo Salvini annuncia nuovi arrivi pronti a rinforzare le fila della Lega, ma in realtà quello della fiducia della Camera al nuovo governo è il giorno in cui perde tre pezzi tra Roma, Bruxelles e territorio. Tutti folgorati sulla stessa strada, quella di Giorgia Meloni.

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Le facce

L'unità del centrodestra è ormai un pallido simulacro nascosto dietro ipotesi di intergruppi o federazioni. I fatti raccontano di una competizione tra (presunti) alleati che è ormai senza esclusione di colpi. In serata, a sorpresa, a dissociarsi dalla linea del Carroccio è il deputato Gianluca Vinci che subito dopo fa sapere di aver aderito a Fratelli d'Italia. Ma gli annunci cominciano in mattinata: a Bruxelles, è l'eurodeputato Vincenzo Sofo, tra le facce della svolta sovranista del Carroccio e fidanzato di Marion Le Pen a salutare: «Non posso condividere il percorso intrapreso». Un addio annunciato, dopo la scelta della Lega di votare a favore del Recovery al Parlamento europeo. L'approdo verso Fratelli d'Italia è solo questione di tempo, per ora comunque la scelta è quella di aderire alla famiglia dei Conservatori e riformisti di cui la leader sovranista è presidente.

Certo, non è la prima volta che i partiti del centrodestra si dilettano in campagne acquisti ai danni gli uni degli altri.

In questo caso, però nella tempistica sta l'escalation di una tensione che somiglia tanto a un dispetto. Sofo fa il suo annuncio alle 11.30, passa appena un quarto d'ora e il capogruppo di FdI a Bruxelles, Carlo Fidanza, si dice pronto ad accoglierlo «con entusiasmo» tra le braccia del gruppo. In quegli stessi minuti Matteo Salvini convoca la sua ormai quotidiana conferenza stampa improvvisata a due passi dal Senato in cui annuncia, tra l'altro, che «nelle prossime ore, e non solo dai 5 Stelle, ci saranno diverse persone che cominceranno il loro cammino con la Lega, sia in Parlamento che nei territori, sia alla Camera che al Senato». E' anche la reazione a un altro trasloco, sempre nella stessa direzione, che fa meno rumore perché accade alla periferia delle grandi manovre cominciate intorno al governo Draghi, ma non per questo meno significativo. A lasciare il Carroccio in direzione Meloni è anche il capogruppo in consiglio Regionale Basilicata, Tommaso Coviello.

Salvini è fuorioso ma a parole minimizza gli addii, stretto nella morsa della Meloni a destra e di un partito che ormai vede sempre di più in Giancarlo Giorgetti una figura di riferimento. Nelle prossime ore dovrebbe sferrare la sua controffensiva e non è escluso che sia a danno anche della leader sovranista. In realtà sono mesi che si parla di possibili migrazioni verso la Lega, finora tenute in stand by in attesa di poterle far pesare. Ma quel momento potrebbe essere arrivato grazie alla scissione nel M5s che di fatto ridimensiona la forza dell'alleanza grillini-dem-Leu. Matteo Salvini vuole far pesare l'asse con Berlusconi negli equilibri di governo.

La freccia

Ma l'espressione che usa è precisamente quella che fa indispettire la leader sovranista. «In Senato Lega e Forza Italia, quindi il centrodestra, sono forza di maggioranza rispetto al Pd e 5 Stelle». Insomma, continua a parlare a nome della coalizione come se Fratelli d'Italia, dopo la scelta di votare contro il governo Draghi, semplicemente non esistesse. «Chi resta fuori perde una occasione», è l'ennesima frecciata di Salvini.
Giorgia Meloni ordina ai suoi di non cedere alle provocazioni, di non rispondere. E anzi, continua ad appellarsi agli alleati. «Noi faremo del nostro meglio per dare loro una mano e quando questa parentesi finirà ci troveranno sempre qui per dare un governo forte al nostro Paese».

 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Febbraio 2021, 07:52
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