Destabilizzare l’Italia e il governo Draghi attraverso l’azione politica della Lega. Sarebbe stata questa l’eventualità attorno a cui si è concentrato l’interesse dell’ambasciata russa a Roma a fine maggio. Proprio nei giorni in cui Matteo Salvini non fatica ad attaccare palazzo Chigi, Oleg Kostyukov, vicario dell’ufficio politico dell’ambasciata russa nella Capitale, chiedeva infatti informazioni al consigliere per i rapporti internazionali del leader della Lega, Antonio Capuano, circa la reale intenzione a dimettersi dei ministri del Carroccio.
A sostenerlo è La Stampa che, entrata in possesso di un documento d’intelligence che proverebbe la vicenda, ha ricostruito i contatti leghisti con i diplomatici russi intercorsi nel bel mezzo della crisi politica che porterà Mario Draghi a rassegnare le sue dimissioni.
Berlusconi: «Io indicherò il premier perché scendo in campo. Forza Italia punta al 20%»
Documenti però che il sottosegretario Franco Gabrielli, a capo dell’Autorità delegata alla sicurezza, nega possano essere attribuiti ai servizi italiani: «Le notizie circa l’attribuzione all’intelligence nazionale di asserite interlocuzioni tra l’avvocato Capuano e rappresentanti dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, per far cadere il Governo Draghi, sono prive di ogni fondamento come già riferito al Copasir, in occasione di analoghi articoli, apparsi nei mesi scorsi». Smentita che non spinge il quotidiano a ridimensionare la portata della notizia, anzi, «conferma che i documenti visionati sono una sintesi informale del lavoro d’intelligence sulla vicenda, comunicati ai competenti livelli istituzionali». La dichiarazione di Gabrielli «non lascia adito a dubbi», taglia corto invece il presidente del Copasir Adolfo Urso, chiedendo ora di «lasciare fuori» il Comitato dalla «campagna elettorale». La notizia, in effetti, era già comparsa su un altro quotidiano all’inizio di giugno ma non aveva suscitato lo stesso vespaio. Ora la campagna elettorale non consente sconti.
LA CAMPAGNA ELETTORALE
Per il segretario dem Enrico Letta e Italia Viva infatti i «legami inquietanti» tra Salvini e Putin vanno chiariti attraverso un’informativa urgente in Aula e con il coinvolgimento del Copasir. «La campagna elettorale inizia nel modo peggiore, con una grandissima macchia su questa vicenda.
Tuttavia l’ipotesi di un interessamento diretto della Russia nelle vicende politiche italiane non lascia indifferente neppure gli alleati leghisti nel centrodestra. Così se Giorgia Meloni si accredita come referente atlantista nell’ipotetico nuovo governo, anche Francesco Lollobrigida, capogruppo FdI alla Camera chiede un chiarimento. «Le questioni di carattere internazionale vanno chiarite e approfondite, poi come Fratelli d’Italia non siamo imbarazzati da nulla rispetto a quanto deve essere la posizione internazionale del Paese».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Febbraio 2023, 22:53
© RIPRODUZIONE RISERVATA