Salvini, sì alla cittadinanza a Ramy: «È come mio figlio». E ora la chiede anche Adam

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«Sì alla cittadinanza a Ramy perché è come se fosse mio figlio e ha dimostrato di aver capito i valori di questo paese, ma il ministro è tenuto a far rispettare le leggi. Per atti di bravura o coraggio le leggi si possono superare». Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini a proposito del ragazzino che ha dato l'allarme ai carabinieri dal bus sequestrato a San Donato Milanese.

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 Salvini ha invitato al Viminale 5 ragazzi della scuola Media 'Vailati' e 12 carabinieri, che sono stati coinvolti nel dirottamento del bus, sulla strada Paullese, in provincia di Milano. I ragazzi che il ministro incontrerà, informa il Viminale, sono «Adam, che dopo aver nascosto il telefonino al terrorista, è riuscito a chiamare i Carabinieri, fornendo indicazioni utili; Aurora, che, presa in ostaggio, manteneva la calma e il sangue freddo; Fabio, che ha parlato con il terrorista, cercando di dissuaderlo e tranquillizzarlo; Nicolò, che si è offerto come ostaggio, dopo la richiesta del terrorista; Rami che, anche lui sottraendo all'attenzione il telefonino, riusciva a chiamare i Carabinieri, fornendo ulteriori utili informazioni». 

Per evitare «fraintendimenti e strumentalizzazioni» dopo «la richiesta di cittadinanza formulata da Rami Shehata per sé e la propria famiglia», l'avvocato Antonino Ennio Andronico, su mandato dei genitori di Adam El Hamami - che con Rami ha avvisato i carabinieri - ha precisato che «questi ultimi non hanno mai inteso chiedere e non richiedono nulla per se stessi». «Allo steso tempo i signori Kalid e Hasnaa El Hamami - ha spiegato l'avvocato all'Ansa - chiedono semplicemente che le Autorità vogliano prendere in considerazione il comportamento eroico di Adam - il quale a sprezzo del pericolo ha contattato telefonicamente i carabinieri nel corso del sequestro per dare la posizione esatta dell'autobus declinando il proprio nome e cognome e contribuendo a salvare se stesso e i propri compagni di classe, quale 'eminente servizio reso all'Italià ai sensi dell'articolo 9 comma 2 della legge 91/1992 in quanto tale meritevole della concessione della cittadinanza italiana».  

Ultimo aggiornamento: Martedì 26 Marzo 2019, 15:14
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