La Lega dice addio al verde padano, la svolta di Salvini è anche nel look

La Lega dice addio al verde padano, la svolta di Salvini è anche nel look
Addio verde nella Lega. La svolta impressa da Matteo Salvini si vede anche nel look. Da diverso tempo il verde, colore simbolo del partito padano, ha abbandonato i guardaroba dei suoi candidati, ora a farla da padrone sembra essere il blu. Quel blu molto vicino nella scala cromatica all'azzurro della Casa Savoia, l'azzurro dell'unità nazionale. 

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Il cambio di abbigliamento ha fatto il paio con la nuova grafica del simbolo, quando la parola Nord è stata ufficialmente tolta dallo storico logo, perchè palesemente out. Così come, raccontano, sarebbe diventata 'out' pure l'espressione Carroccio, forse troppo evocativa della "Lega dura e pura" di bossiana memoria. Raccontano che Salvini si sia raccomandato con i parlamentari neo eletti di non vestire 'in verdè. L'indiscrezione circola in Transatlantico da qualche giorno.  Leggenda o realtà non è dato sapere. Fatto sta, però, che oggi, al debutto della presidenza Fico a Montecitorio nessun deputato leghista indossava qualcosa di verde. Al massimo, le stanghette degli occhiali o gli auricolari dello smartphone. Il verde è scomparso dalle cravatte, dalle pochette, dai foulard (per le donne), una volta vero e proprio distintivo dell'essere padano. In Aula, nel 'corridoio dei passi perdutì, i parlamentari di 'fede salvinianà sfoggiano completi scuri, prevalentemente blu, con cravatta in tinta, stringate nere. E al bavero della giacca c'è la spilletta dorata di Alberto di Giussano, unica 'concessionè al passato.


Nessuno fa eccezione. Anzi, c'è anche chi 'va oltrè e veste come Silvio Berlusconi, stile '94, con doppiopetto blu navy, camicia bianca e cravatta scura con pois bianchi. Molti hanno anche un braccialetto di gomma con la scritta 'Salvini premier'. Unico strappo all'outfit scelto per il nuovo corso, ma solo per oggi, un fiocco giallo all'occhiello (proprio accanto alla pin dell'eroe della battaglia di Legnano) in segno di solidarietà agli indipendentisti catalani per l'arresto del loro leader, l'ex-presidente Carles Puigdemont.  Un modo per tagliare i ponti con il passato, perchè l'obiettivo è allargare l'orizzonte, continuare ad andare oltre i confini della Padania e irrobustire il percorso verso una forza nazionale, pronta per guidare palazzo Chigi con il suo leader, uscito rafforzato dal 4 marzo con il sorpasso su Fi e candidato premier in pectore della coalizione di centrodestra.
Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Marzo 2018, 16:04
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