Gregoretti, niente rinvio: la giunta per le immunità vota su Salvini il 20 gennaio

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La Giunta delle immunità dovrebbe votare il 20 gennaio la relazione di Maurizio Gasparri che chiede di dire no alla autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini, per il caso Gregoretti. La data è stata confermata oggi dalla giunta per il Regolamento che ha, alla fine, votato l'odg presentato dal centrodestra che ha chiesto una deroga alla perentorietà del termine di 30 giorni, perentorietà già approvata in mattinata dalla stessa Giunta. La votazione finale, fatta dall'organismo, integrato questa mattina con sei nuovi membri della maggioranza, ha visto il voto della presidente Elisabetta Casellati, finendo quindi 7 a 6 a favore della deroga.




Marcucci (PD): valuteremo se disertare giunta. «Da oggi è certificato, dai suoi atteggiamenti e dalla sua volontà di esprimersi che la presidente del Senato non è più super partes e ha deciso di entrare, per motivi suoi che riteniamo non sufficienti, di scendere pesantemente nell'agone politico diventando un presidente Senato di parte». L'ha detto in Aula il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci, dopo la decisione di votare il 20 gennaio l'autorizzazione a procedere nei confronti di Matteo Salvini, chiesta dal centrodestra e con il voto favorevole anche della presidente Casellati. «La presidente ha gettato la maschera, ha fatto un colpo di mano. La consideriamo una situazione gravissima per il Paese».

 

La replica della Presidente Casellati - La presidente del Senato ha risposto alle polemiche con una nota: In riferimento alla seduta odierna della Giunta per il Regolamento, il Presidente del Senato Elisabetta Casellati respinge con forza ogni ricostruzione dei fatti che in qualche modo possa mettere in discussione la terzietà della sua azione ovvero connotarla politicamente, perché non si può essere terzi solo quando si soddisfano le ragioni della maggioranza e non esserlo più quando si assumono decisioni che riguardano il corretto funzionamento del Senato.
Il Presidente del Senato, analogamente a precedenti riunioni della Giunta per il Regolamento (dove avrebbe potuto favorire l’opposizione con il suo voto) anche nella seduta di oggi non ha espresso il proprio voto né su proposte avanzate dalle opposizioni né su proposte avanzate dalla maggioranza.  In particolare, il Presidente del Senato non ha votato sulla proposta dell’opposizione circa la perentorietà del termine previsto per le autorizzazioni a procedere a carico di ministri, così come non ha votato sulla proposta della maggioranza di assimilare alle commissioni permanenti gli organi del Senato aventi natura giuridica diversa da quelli delle stesse commissioni. 
Solo ed esclusivamente per contemperare diverse previsioni del regolamento altrimenti confliggenti tra loro (artt. 29 e 135 bis) si è espressa a favore di una proposta avanzata da un singolo componente della Giunta, al fine di garantire la mera funzionalità degli organi del Senato.  Il Presidente del Senato, inoltre, contro il parere espresso dalla Giunta e segnatamente dai gruppi Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia, ha proceduto ad integrare la stessa Giunta con due componenti appartenenti alla maggioranza di governo, nelle persone delle senatrici De Petris e Unterberger



Castaldi (M5S): Lega usa istituzioni per elezioni. «La Lega e le opposizioni hanno trasformato le istituzioni in un palcoscenico per la campagna elettorale di Salvini, che evidentemente non sa più cosa promettere ai calabresi e agli emiliano-romagnoli. Dopo aver incassato ieri una sonora bocciatura dalla Consulta sul loro bizzarro quesito referendario per la legge elettorale, oggi in Senato si sono incartati con i loro stessi cavilli strumentali. Prima chiedono che la Giunta delle immunità si esprima perentoriamente entro 30 giorni, poi si accorgono che i 30 giorni sono scaduti e allora chiedono la deroga. E in tutto questo la Casellati smette di essere arbitro e vota con le opposizioni. Decisamente una brutta giornata per le nostre istituzioni». Così in una nota il sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento del Movimento 5 Stelle Gianluca Castaldi.

Meloni: votazione giusta. «Com'era giusto che fosse: il tentativo di rinvio del voto sull'autorizzazione a procedere nei confronti dell'ex ministro Salvini era una vergogna degna di una maggioranza vigliacca che sa che la maggior parte degli italiani è d'accordo con le politiche che Salvini aveva fatto al tempo, è d'accordo con il controllo dei flussi migratori, che non è d'accordo sul processare un ministro che fa il suo lavoro e quindi», questa maggioranza, «ha tentato di farlo lo stesso senza assumersene la responsabilità politica».
Lo ha detto, a margine di un incontro a Ravenna, la presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, replicando a chi le chiedeva un commento sulla decisione della Commissione del Senato di far votare sul caso 'Gregorettì il prossimo 20 gennaio. 

 

Ultimo aggiornamento: Venerdì 17 Gennaio 2020, 16:33
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