Congresso famiglie Verona, Conte-Salvini: scontro sulle adozioni

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Il Congresso della famiglia di Verona innesca una doppia lite nel governo: la prima tra Salvini e Conte (sul tema delle adozioni), la seconda tra Salvini e Di Maio (sull'evento in sé, che il vicepremier grillino definisce un raduno di «fanatici»). Il tutto nel giorno in cui il capo del Viminale sale sul palco del Congresso patrocinato dal ministro leghista Fontana e mentre migliaia di persone scendono in piazza contro di esso

Salvini è arrivato nel tardo pomeriggio a Verona tra gli applausi dei tanti sostenitori (con tanto di coro "Matteo, Matteo") e i fischi dei tanti scesi in strada per manifestare contro il Congresso delle famiglie. Tra i critici anche Spadafora secondo cui Salvini ha fatto male ad andare a Verona. Proprio a lui, il ministro dell'Interno ha voluto replicare: «Spadafora si occupi di rendere più veloci le adozioni, ci sono più di 30mila famiglie che attendono di adottare un bambino». Ma sulle adozioni il ministro dell'Interno ha chiamato in causa anche Conte («Mi aspettavo di più da lui») scatenandone una dura reazione: «La delega in materia di adozioni di minori italiani e stranieri è attualmente ed è sempre stata in capo al ministro della Lega Fontana. Il Presidente del Consiglio ha solo mantenuto le funzioni di Presidente della Commissione per le adozioni internazionali. Spetta quindi a Fontana adoperarsi - come chiesto da Salvini - per rendere le adozioni più veloci e dare risposta alle 30.000 famiglie che aspettano». «Rimane confermato che bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare nei ministeri tutti i giorni e studiare le cose prima di parlare altrimenti si fa solo confusione». 


 
Una replica che la Lega non ha lasciato correre. E così, in serata, fonti del ministro della Famiglia hanno fatto sapere «da oltre un mese il Ministro Fontana ha chiesto di formalizzare la remissione della delega relativa alle adozioni internazionali a causa del fatto che il presidente Conte ha autonomamente indicato i componenti della struttura Cai (Commissione Adozioni Internazionali)». Questo avrebbe comportato un grave problema nell'attuazione della delega, costringendo il Dipartimento Famiglia a chiedere di spostare alla segreteria generale della Presidenza i capitoli di bilancio delle adozioni internazionali. Si sottolinea inoltre che la presidenza della Commissione Adozioni Internazionali è stata fin dall'inizio in capo al Presidente del Consiglio, che ha scelto di non delegarla».

L'altro scontro è quello di Salvini con Di Maio: «Qualche collega di governo - ha detto Salvini alludendo all'alleato grillino -  forse distratto ha detto che qui ci sono visioni sfigate della famiglia. Se sfigato significa difendere la famiglia tradizionale, mamma , papa, magari con l'aggravante di essere cristiani e cattolici, allora io sono orgoglioso di essere sfigato». ​

Salvini ha ribadito la sua posizione sulla legge sull'aborto: «La 194 non è in discussione, non sono qui per togliere qualcosa a qualcuno, non si tocca niente a nessuno». Tra i cori anche chi grida «Vergogna!», ma Salvini replica ai fischi e a chi grida fascista, mandando baci e sorrisi. Tanta tensione in piazza, con le forze dell'ordine che cercano di evitare incidenti.

«L'ipotesi che la teoria gender per cui non esiste nessuna distinzione è qualcosa che combatterò finchè campo.
Siamo diversi», ha detto. 
«Combatterò fino a che campo una pratica disumana, barbara e tribale come la pratica dell'utero in affitto, della donna bancomat, forno a microonde», ha poi detto dal palco.


«Io sono un uomo di sostanza, e se il Santo Padre condivide la sostanza...», ha detto poi Salvini sulle parole di Papa Francesco che ha parlato dell'evento la cui «sostanza è corretta ma il metodo è sbagliato»«Io sono l'ultimo dei testimonial della famiglia tradizionale: sono separato, sono divorziato. Ho sbagliato ma chi sbaglia impara dagli errori e non mi permetto giudicare quello che fanno gli altri. I milioni di genitori separati devono anzi essere aiutati», ha proseguito. «Il razzismo e l'ipocrisia oggi è fuori di qua», ha aggiunto. 

«Leggevo oggi La fattoria degli animali di Orwell perché stiamo vivendo oggi il pensiero unico, lo psicoreato, il ministero della verità, la neolingua. Oggi parlare di mamme e papà sarebbe uno psicoreato», ha proseguito il vicepremier. «Non è normale che si parli di mamme e papà con i carabinieri fuori», ha aggiunto riferendosi alle manifestazioni contro l'evento.

Fumogeni rosa e urla quali «buffoni!», e «m...de !» sono partiti dal corteo femminista a Verona quando il serpentone è passato nelle vicinanze della Gran Guardia, nei momenti in cui stava per arrivare all'incontro il vicepremier Salvini. Nessuna possibilità di contatto con i congressisti, ma dalla scalinata del palazzo qualcuno ha risposto alzando il braccio nel saluto fascista verso i dimostranti. Il tutto sotto il controllo delle forze dell'ordine. Nessuno ha tentato di forzare il blocco.

«Secondo me c'è un business organizzato dei manifestanti perché sono sempre gli stessi - ha detto Salvini -. Le femministe parlano di diritti delle donne e fanno finta di non vedere quale è il primo reale pericolo per le donne che non è il Congresso ma è l'estremismo islamico per cui la donna vale meno che zero, ed è perpetrato da chi vuole venire qui in Italia». 

Salvini ha anche espresso parole dure sulle case-famiglia: «Comincerò a mettere occhio al business delle case famiglia che tengono in ostaggio migliaia di bambini per guadagnarsi dei quattrini. Li andremo a beccare paese per paese, città per città. Tra le 3000 esistenti ce ne sono tantissime che fanno benissimo il loro lavoro ma c'è qualcuno che non molla il minore perchè gli fattura milioni di euro. Poi sarei io il sequestratore di minori...».

Ultimo aggiornamento: Domenica 31 Marzo 2019, 13:47
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