Beppe Grillo: «Da Renzi una minchiata d'impulso, come fatto da Salvini»
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E con lui, gettano acqua sul fuoco altri esponenti di governo: «nessun imbarazzo o timore: le parole di Conte puntano a tranquillizzare il Pd» dice uno di loro. Anche le due 'pasionariè antirenziane come Paola Taverna e Roberta Lombardi tengono il punto. «Questa Renzata, a noi come M5s, non cambia nulla» dice la vicepresidente del Senato che però avvisa Renzi: «se questa tua incauta operazione dovesse terminare nella caduta del nuovo governo Conte, allora sì che ti chiederemo il conto». E se la Lombardi, come Grillo, accomuna i due Mattei in fatto di «impulsività e narcisismo», un'altra parlamentare «ortodossa» come Dalila Nesci saluta la scissione come un fattore di «chiarezza». Alessandro Di Battista tace ma è dagli iscritti M5s che scrivono sul blog che emerge un serio malcontento. «L'avevamo giurato: mai con loro...» ; «Come fate ad accettare l'appoggio al governo di Renzi?» è il comune grido di sdegno. La contromossa di Renzi arriva intanto in Parlamento mentre il M5s è occupato anche a risolvere le grane interne. Un'assemblea congiunta convocata da Di Maio per discutere della legge di bilancio deve fare anche il punto sulla ripresa dell'attività sia nell'ottica della nuova maggioranza sia dei rapporti interni tra parlamentari ed esponenti dell'esecutivo. Deputati e senatori chiedono da tempo di avere più margini di iniziativa e di riequilibrare i rispettivi pesi: le procedure per il rinnovo dei direttivi parlamentari, da avviare ora per affiancare i parlamentari uscenti, saranno l'occasione per testare se esiste davvero una volontà di rinnovamento.
Ultimo aggiornamento: Martedì 17 Settembre 2019, 20:14
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