Prescrizione, Renzi a Bonafede: «Fermati, Iv pronta a votare no». Il ministro: no a minacce o ricatti

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Prescrizione, Matteo Renzi dalla prima Assemblea nazionale di Italia Viva lancia un messaggio inequivocabile alla maggioranza e al ministro Alfonso Bonafede«Fermati, perché Italia Viva è pronta a votare in Parlamento il ddl Costa se sulla prescrizione non venisse prima approvato il lodo presentato da Lucia Annibali nel Milleproroghe che sospende per un anno l'efficacia della riforma Bonafede. Se qualcuno pensa che per lo status quo del governo rinunciamo a secoli di civiltà giuridica, si sbaglia».

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La replica del ministro Bonafede: 
«Non accetto minacce e ricatti». «Non accetto ricatti e minacce da nessuno. E vado avanti». Lo scrive su Facebook il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede tornando sulle critiche alla riforma della prescrizione e replicando al leader di Iv Matteo Renzi, senza però mai citarlo. «Io non credo che dobbiamo pensarla tutti allo stesso modo, ci mancherebbe - sottolinea - Qualcuno dovrebbe semplicemente rendersi conto di non essere più al governo con Alfano e Verdini (che, come noto, hanno una concezione della giustizia lontana anni luce dalla mia)».




Da ministro, scrive il Guardasigilli in un lungo post, «ho sempre ritenuto fosse fondamentale lavorare e tenere i toni bassi, soprattutto nel rispetto dei cittadini a cui non interessano gli schiamazzi politici che tentano di colmare il vuoto dei fatti con le parole». E «continuo a pensarla così. Ma ci sono anche momenti in cui, senza rispondere nel merito alle provocazioni che hanno soltanto lo scopo di ricordare agli altri la propria 'esistenza politicà, vanno almeno precisate alcune minime regole per non abusare della pazienza dei cittadini». Bonafede ricorda di aver dato la «disponibilità a fare tutti i vertici necessari per dialogare, senza pregiudizi, e per apportare miglioramenti alle varie norme sulla giustizia». Ed «infatti sono state vagliate e sono ancora al vaglio diverse proposte per garantire certezza e celerità dei tempi». «Continuerò a farlo perché é giusto che sia così. Questo - prosegue - è l'unico metodo possibile in un governo con diverse forze politiche. Ed è un metodo che dovrebbero rivendicare e difendere tutte le forze di maggioranza». Il Guardasigilli torna poi a difendere la sua riforma. «Per troppi decenni, persone oneste di questo Paese hanno ingoiato il boccone amaro della prescrizione, simbolo di uno Stato che si rassegna rispetto alla propria incapacità di dare una risposta di giustizia in tempi celeri garantendo i diritti di tutte le parti.
La riforma del processo penale (commentata quotidianamente da persone che non l'hanno mai letta) - conclude - accelera questi tempi. Ed è su questo 'cantierè che stiamo lavorando».


Orlando:
«Polemica assurda, confrontiamoci». «Tra Italia Viva e il ministro Bonafede si sta sviluppando un'assurda polemica a distanza che rischia di coprire le critiche ragionevoli venute dai vertici della magistratura durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario. Occupiamoci di queste e riprendiamo il confronto». Lo scrive su twitter il vicesegretario del Pd Andrea Orlando.

Crimi:
«Su prescrizione siamo su strada guista, non ci fermiamo». «Forza Alfonso, siamo tutti al tuo fianco. L'Italia ha un enorme bisogno di giustizia ed equità. Valori sacrosanti, che meritano il nostro più grande impegno e misure concrete che li traducano in realtà. La prescrizione è una delle più importanti, ed è solo una parte della riforma che stiamo portando avanti». A scriverlo è Vito Crimi in un post su Facebook. «Sapevamo che avremmo potuto incontrare forti resistenze, ed è ciò che sta accadendo. Significa che siamo sulla strada giusta, sono certo che anche i cittadini ne sono consapevoli. Siamo entrati in Parlamento sull'onda di un forte entusiasmo e desiderio di cambiamento, che ancora oggi si percepisce in tutto il Paese. Quel cambiamento passa da riforme importanti, come quella della giustizia. Non possiamo fermarci, andiamo avanti!».

Buffagni:
«Renzi vuole lo scontro? M5S non ha paura». «Renzi stai sereno»... vuole sfidarci ed andare allo scontro? Non abbiamo paura, ed andiamo avanti a testa alta! #IoStoConBonafede Non tollero chi minaccia, non tollero chi, pagato dai cittadini, cerca costantemente lo scontro senza portare proposte concrete di miglioramento». Lo scrive il viceministro allo Sviluppo Economico Stefano Buffagni. «Assange dice una frase che condivido in toto: »Il potere è un qualcosa legato alla percezione. Non hanno bisogno di essere in grado di ucciderti. Hanno solo bisogno che tu pensi che siano in grado di ucciderti.« Io non ho paura, e sto con il nostro Alfonso Bonafede senza dubbio alcuno! La prescrizione da sola non basta; la »Giustizia ritardata è giustizia negata.«, per questo dobbiamo lavorare senza sosta per accelerare i processi e dare certezza della pena ai colpevoli», spiega Buffagni, che conclude: « Se Renzi ha proposte valide, le porti avanti nel dibattito e lavori per dare seriamente risposte ai cittadini. Dimostri di non essere il »chiacchierone« che tanti italiani pensano sia».

Ma al di là delle parole contano i voti in Parlamento, e lunedì alle 15,30 nelle Commissioni della Camera che esaminano il Milleproroghe ci sarà la prima verifica sul questo piano. In quella seduta il governo deve esprimere il parere su tutti gli emendamenti al Milleproroghe, e tra questi non c'è solo quello di Lucia Annibali sulla prescrizione, ma anche un altro di Iv sull'altro «punctum dolens», le concessioni autostradali. Il decreto, all'articolo 35, ha una norma che crea le premesse per la revoca delle concessioni ad Atlantia, (nei casi di revoca della concessione, nelle more dello svolgimento della gara, subentra l'Anas; in più viene escluso l'indennizzo in caso di revoca). Qui Iv, con Raffaella Paita e Luciano Nobili, ha presentato un emendamento soppressivo dell'articolo, così come hanno fatto Forza Italia e l'ex M5s Gianluca Rospi. Mercoledì scorso il viceministro Laura Castelli ha rinviato a lunedì l'espressione dei pareri, passaggio non più aggirabile. Non siamo ancora alle votazioni su entrambe i punti, ma una mediazione o almeno il suo annuncio già in sede parlamentare favorirebbe gli altri dossier a cui tiene il premier Conte.

Ultimo aggiornamento: Domenica 2 Febbraio 2020, 19:57
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