Leggi anche > Ha mantenuto la casa: è stata assegnata al marito militare
Tutti, anche il suo partito, i Cinque Stelle, le hanno chiesto di lasciare l'appartamento. Ma lei tiene il punto, spiegando che la casa è stata riassegnata al marito, militare, avendone pieno diritto, in osservanza di ogni regola. «È tutto regolare», dice. «Ormai la casa è stata assegnata a mio marito e in maniera regolare. Per quale motivo dovrebbe lasciarla?». La Trenta spiega che aveva tre mesi per lasciare l'alloggio, ma nel frattempo suo marito ne ha fatto richiesta e gli è stato assegnato. Dice che quando è diventata ministra, suo «marito è stato demansionato. Ora ha di nuovo i requisiti. E comunque noi prima facevamo una vita completamente diversa» e «anche adesso continuo ad avere una vita diversa», «è una vita di relazioni, di incontri».
Poi aggiunge: «Non credo proprio che si tratti di un privilegio perché io l'appartamento lo pago e lo pago pure abbastanza».
E pensa di essere sotto attacco: «Due giorni fa è stato pubblicato un documento riservato con il mio test attitudinale per l'Aise, l'agenzia dei servizi segreti. Poi è saltata fuori la storia della casa», «è un attacco al presidente Conte? All'Aise, al Movimento? Alla Link Campus, dove sono tornata a lavorare?». L'ex ministra aggiunge, infine, di aver sentito Di Maio, che le ha chiesto di lasciare la casa: «Gli ho spiegato che tutto è stato fatto correttamente», «quando l'incarico di mio marito sarà terminato lasceremo la casa come dicono le regole». Resterà nel M5S? «Ho chiesto di essere una dei 12 facilitatori. Ci rimarrò di sicuro», conclude.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 18 Novembre 2019, 11:53
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