Salvini: «Altri migranti scaricati dai francesi al confine, è un atto ostile»
«I rapporti Italia-Francia rischiano di essere gravemente danneggiati, e non per colpa nostra», aggiunge il ministro dell'Interno chiedendo a Parigi di chiarire «un'altra iniziativa della polizia francese avvenuta questa mattina. Iniziativa che appare come una provocazione e un atto ostile».
Già martedì scorso la tensione tra Roma e Parigi era salita alle stelle dopo il caso dei due migranti depositati in territorio italiano dai gendarmi francesi a Claviere, mentre la procura torinese indaga su un altro sconfinamento degli agenti d'Oltralpe. Salvini già quel giorno aveva attaccato: «Abbandonare degli immigrati in un bosco italiano non può essere considerato un errore o un incidente. Quanto successo a Claviere è un'offesa senza precedenti nei confronti del nostro Paese, e mi chiedo se gli organismi internazionali non trovino "vomitevole" lasciare delle persone in una zona isolata senza assistenza. Siamo di fronte a una vergogna internazionale e il signor Macron non può far finta di nulla. Non accettiamo le scuse».
Poi aveva definito «roba da matti sentirsi dare lezioni di buonismo e di antirazzismo da chi di notte, come i ladri, scarica immigrati nei boschi italiani». Non solo, il ministro aveva chiesto a Parigi di «comunicarci immediatamente le identità degli immigrati lasciati nei boschi. Nomi, cognomi, nazionalità, date di nascita. La gendarmeria è abituata a scaricare persone in mezzo al nulla? L'ha fatto anche con dei minori? Ci sorprende la timidezza dell'Europa e degli organismi internazionali, solitamente solerti a bacchettare l'Italia».
A rispondere a Salvini erano state fonti dell'Eliseo, insistendo sulla versione dell'errore e denunciando una «strumentalizzazione politica individuale» da parte del ministro italiano. «C'è stata - avevano affermato ancora le fonti - un'incursione, non prevista né conforme agli ordini, in territorio italiano, dove sono stati depositati due individui. Gestiamo insieme una frontiera comune e puntualmente, dalle due parti, ci sono piccoli incidenti deplorevoli, di cui abbiamo dato atto».
Il dente avvelenato di Salvini con la Francia si spiega anche con i 48mila migranti respinti dai gendarmi transalpini alla frontiera di Ventimiglia nel 2018. Una frontiera, quella tra i due Paesi, che ora rischia di essere sempre più presidiata e invalicabile. Anche se il ministro degli Esteri Enzo Moavero aveva smorzato i toni: «Le posizioni di Francia e Italia sono molto meno combattute di come appaiono. Sulla conferenza di Palermo il collega Le Drian mi ha dato ogni assicurazione di appoggio della Francia».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Ottobre 2018, 21:35
© RIPRODUZIONE RISERVATA