Il ministro Speranza: «Rt a 0,91, ma non è scampato pericolo. Dpcm Natale? Linea dura ma necessaria»

Il ministro Speranza: «Rt a 0,91, ma non è scampato pericolo. Dpcm Natale? Linea dura ma necessaria»

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha parlato all'Health Care Summit del Sole 24 Ore dopo il dpcm di ieri che regolamenterà le feste di Natale in funzione anti contagi da coronavirus: secondo Speranza l'obiettivo di queste nuove misure sarà quello di «evitare una nuova recrudescenza virus a inizio anno» perché «dalla fine di gennaio contiamo di avviare la campagna vaccinale: sarà un'operazione, imponente, straordinaria e senza precedenti. Abbiamo bisogno che le nostre energie siano rivolte a questo e non possiamo arrivare a quel momento in difficoltà».

Leggi anche > Il piano del Viminale: «Posti di blocco con l'esercito». Droni contro le feste in casa

«Se guardiamo la dinamica dell'Rt, o indice del contagio, è passata in poche settimane da 1,7 a 1,4 a 1,18 a 1,08 e oggi i dati del monitoraggio segnalano di 0,91. In 5 settimane siamo passati da un numero molto preoccupante di 1,7 a un dato di 0,91. Questo non significa uno 'scampato pericolò, ma significa che le misure hanno prodotto degli effetti», ha detto Speranza parlando dell'indice Rt. «Era obiettivo di governo e regioni - ha aggiunto - scendere sotto 1, finalmente ci siamo riusciti ma c'è ancora una partita difficilissima in corso». 

«Abbiamo visto, in estate, quanto basti poco per ripiombare in una situazione difficile», ha aggiunto Speranza, quindi «dobbiamo evitare che la pausa natalizia ci rimetta in difficoltà nel giro di qualche settimana». «Se pensiamo che un primo raggio di sole significhi una vittoria definitiva rischiamo di metterci in difficoltà, per questo siamo costretti a chiedere qualche altro sacrificio.

Questo non è bello per chi governa. Sarebbe bello dire 'togliamo ogni limitazione, ognuno può tornare alla propria normalità'. Ma non diremmo la verità e ci troveremmo a pagare un prezzo enorme», ha detto il ministro aggiungendo che questa non «è una linea dura, ma è una 'linea necessaria'». 

Quanto al vaccino, la tempistica è «subordinata alle autorizzazioni che l'Agenzia Europea dei Medicinali darà». «Se l'Ema ci darà massima sicurezza sui controlli fatti e sull'esito della sperimentazione, il cuore delle vaccinazioni sarà tra primavera inoltrata e estate». Per la campagna vaccinale anti Covid «abbiamo un piano, con delle scansioni temporali», ha precisato, «ma dare date precise di inizio delle vaccinazioni senza prima avere un vaccino formalmente approvato non risponde a un atteggiamento adeguato».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Dicembre 2020, 13:01
© RIPRODUZIONE RISERVATA