Rom e pizzo sull'elemosina, Giorgia Meloni: «Siamo con Don Ernesto, non lasciamolo solo»

Rom e pizzo sull'elemosina, Giorgia Meloni: «Siamo con Don Ernesto, non lasciamolo solo»
Questa mattina su Leggo vi abbiamo parlato del parroco minacciato dai Rom che gli chiedevano il pizzo dall'elemosina, gli stessi Rom a cui aveva aperto le porte della sua chiesa per carità cristiana. E in seguito alla nostra esclusiva (leggi qui) arrivano i primi commenti, uno dei quali da Giorgia Meloni, ex ministro e leader di Fratelli d'Italia.

Parroco minacciato dai Rom a Testaccio, chiedevano il pizzo sull'elemosina

«A Roma, il parroco di Santa Maria Liberatrice minacciato e vessato dai Rom che pretendevano il pizzo dall’elemosineria apostolica - ha scritto l'ex ministro sul suo profilo Twitter - Ringraziandolo per il coraggio di aver denunciato, che ora non venga lasciato solo. Siamo tutti con Don Ernesto!».



 
LE REAZIONI «Don Ernesto ha aperto nel cuore di Testaccio un'azione di sostegno e carità in favore degli ultimi. E pur tuttavia, di fronte alla disponibilità e alle porte aperte, le notizie riportate da Leggo, segnalano soprusi e intimidazioni da parte di alcuni individui Rom che hanno portato il parroco a dover fare addirittura ricorso alle forze di polizia. Esprimiamo piena solidarietà e vicinanza a Don Ernesto». Lo dichiarano in una nota Marco Cappa, segretario Pd I Municipio e Yuri Trombetti, della segreteria Pd Roma. «Tantissime persone in difficoltà hanno trovato sostegno e aiuto nell'opera lodevole della parrocchia di Santa Maria Liberatrice a Testaccio guidata da Don Ernesto. È davvero inaccettabile - continuano i due esponenti dem - che un tale servizio sia ostacolato o che addirittura venga minata la sicurezza di chi lo promuove da parte di violenti.» «Vogliamo una comunità che possa essere capace di favorire l'integrazione ma al tempo stesso garantire legalità. Per dirla con le parole di Marco Minniti: sicurezza e umanità. Valori e principi per una sinistra di governo che sappia ascoltare le ansie e le paure dei cittadini e far garantire il rispetto delle regole. A tutti», concludono Cappa e Trombetti.

«Minacciare un uomo che fa dell'aiuto ai poveri la propria missione, umana e cristiana, è vergognoso. Il mio abbraccio e la mia solidarietà totale a Don Ernesto, il parroco di Testaccio, che ha tutto il rione al suo fianco, che non è e non sarà solo». Lo dichiara Luciano Nobili, deputato del Partito democratico, in una nota a proposito della vicenda, denunciata da Leggo, delle minacce subito dal parroco di Testaccio Don Ernesto a opera di un racket delle elemosine. «Aggiungo però - continua - che il sindaco della nostra città dovrebbe concentrarsi di più su episodi come questi che magari non procurano passerelle o visibilità ma che sono più frequenti di quanto si pensi. Garantire la sicurezza significa in questo caso difendere chi fa del bene aiutando gli ultimi, come Don Ernesto. La sua vicenda è la dimostrazione plastica che la sicurezza urbana è un problema evidente nelle nostre città di fronte al quale non si possono chiudere gli occhi, che gli slogan non funzionano, e che la solidarietà da sola non basta così come il ricorso alle forze dell'ordine da solo non basta». «Per questo da tempo diciamo che sicurezza e solidarietà non sono principi in contrasto ma che, solo se affermati insieme, possono rendere la nostra società più giusta», conclude. 

Mario Adinolfi, presidente nazionale del Popolo della Famiglia, in merito alla vicenda di don Ernesto, parroco romano di Santa Maria Liberatrice al Testaccio, minacciato da alcuni rom appartenenti a famiglie da lui stesso aiutate, ha pubblicato sui social questo messaggio di solidarietà: «Sono testaccino, Santa Maria Liberatrice è la 'mià parrocchia, dal 1977 ministrante, nel 1979 ho servito messa a San Giovanni Paolo II, il catechismo, il battesimo di Livia del 1996 e i funerali più dolorosi, dal 1997 al 2016. Anche se non abito più a Testaccio da vent'anni, di fronte a Santa Maria Liberatrice mi trovate se non mi trovate per un paio d'ore. Don Ernesto è il parroco. A Testaccio non si è solidali un giorno all'anno per la giornata mondiale della solidarietà, a Testaccio la solidarietà è una sorta di tic e la parrocchia ne è il fulcro».

«Don Ernesto ha sempre aiutato tutti, anche i rom che stazionano regolarmente fuori dalla chiesa all'orario della messa. Ha fatto arrivare loro soldi, migliaia di euro, mica spicci, dai fondi per i bisognosi. Ma più gliene dava e più gliene chiedevano, arrivando a minacciare di bruciargli tutto. E allora don Ernesto si è fermato, preoccupato. Ha chiuso i rubinetti e ha detto di essere diventato diffidente. Piccola lezione su come si possa avvelenare un tessuto sociale sano. Il Popolo della Famiglia di Roma si stringe solidale attorno a don Ernesto e ai suoi collaboratori aggrediti e minacciati in Santa Maria Liberatrice a Testaccio».

«La mia vicinanza e sostegno a padre Ernesto, parroco di Santa Maria Liberatrice nel quartiere Testaccio. Ha infatti subito minacce ed intimidazioni dai rom che davano per scontato che avrebbe elargito loro sempre i soldi delle elemosine. Il padre ha esposto denuncia ma potrà contare anche sulla vicinanza dei suoi parrocchiani ben decisi a difenderlo. Non è ammissibile che l'accoglienza e l'aiuto che sono alla base dei valori cristiani vengano poi ripagati con ricatti, intimidazioni e vere e proprie estorsioni. Qui purtroppo non si tratta più di carità cristiana ma di un vero e proprio racket delle elemosine e quel parroco non deve essere lasciato solo», dichiara in una nota il capogruppo Fi in Campidoglio, Davide Bordoni.

«Vicino a Don Ernesto, alla sua solidarietà e al suo coraggio». Il presidente del Lazio Nicola Zingaretti ha così espresso la sua solidarietà a don Ernesto, il parroco di Santa Maria Liberatrice minacciato dai rom.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 26 Novembre 2018, 18:11
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