Reddito di cittadinanza, c'è una falla: erogato per tre mesi anche se non si ha diritto
di Francesco Bisozzi
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IL MODULO
Il modulo in questione non deve essere per forza presentato subito. Chi effettua la domanda per il sussidio promesso dai Cinquestelle tramite gli uffici postali ha un mese di tempo per recarsi in un centro di assistenza fiscale allo scopo di comunicare all'Inps l'integrazione. Il ricalcolo dell'Isee, alla luce del reddito prodotto dalle nuove attività segnalate nel modulo SR108, inoltre non è immediato. L'istituto di previdenza sociale calcola che in seguito a variazioni delle condizioni reddituali serviranno due mesi di tempo per revocare il sostegno o modificare gli importi precedentemente assegnati. Risultato? Nei primi tre mesi di erogazione del bonus, per via delle falle presenti nel meccanismo di erogazione del sostegno, potranno ricevere la somma promessa dai pentastellati pure coloro che a settembre avranno un valore Isee superiore a 9.360 euro e un reddito familiare oltre i seimila euro, in virtù delle maggiori entrare registrate nel corso del 2018. Chi presenta in questi giorni la domanda per il reddito di cittadinanza negli uffici postali dovrà integrarla con il modulo SR182 entro la fine del mese prossimo, ovvero dopo aver ricevuto il primo bonifico (le erogazioni partiranno nella seconda metà di aprile). Considerato che a quel punto l'Inps impiegherà fino a due mesi per aggiornare il profilo del beneficiario, per poi decidere se mettere uno stop ai bonifici o se rimodulare l'entità delle somme stanziate, chi non possiede i requisiti reddituali richiesti incasserà il sussidio almeno fino a luglio. Chi all'inizio otterrà il reddito pur avendo totalizzato nel 2018 entrate per un valore Isee superiore alla soglia dei 9.360 euro, non infrangerà tuttavia alcuna regola, a patto che soddisfi i requisiti richiesti a livello finanziario (il patrimonio mobiliare deve essere inferiore ai seimila euro) e immobiliare. Da qui l'impossibilità per lo Stato di tornare in possesso delle risorse che verranno disperse per via del vulnus normativo. Coloro che invece a settembre avranno un valore Isee superiore a 9.360 euro, sulla base delle entrate registrate nel corso del 2018, dopo l'estate verranno tagliati fuori dalla platea degli aventi diritto al bonus.
Ma la lentezza con cui l'Inps assimila le variazioni reddituali derivanti da nuove attività lavorative, avviate nei periodi che l'Isee non riesce a inquadrare, inficerà la misura anche in seguito: l'istituto di previdenza ha già stabilito che qualsiasi cosa accada i beneficiari del reddito di cittadinanza continueranno a fruire del sussidio senza variazioni per le due mensilità successive a quella in cui è avvenuta la variazione della condizione occupazionale e reddituale dell'interessato.
Ultimo aggiornamento: Martedì 19 Marzo 2019, 10:26
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