Il premier ieri ha spiegato ai ministri che, nel corso di una telefonata, ha condiviso con il presidente della Repubblica un paio di evidenti profili di incostituzionalità del testo e di non aderenza ai trattati internazionali. Una prassi, quella dei colloqui riservati tra premier e Quirinale sulle leggi in agenda. CViò che non è usuale, invece, è che questi colloqui vengano resi noti direttamente dal capo del governo.
Alla fine, dopo un Cdm trasformatosi in vertice a tre e molta finta agitazione, Conte, Di Maio e Salvini hanno deciso che si era fatto tardi e che i dubbi del Colle funzionavano bene come alibi per chiudere il consiglio dei ministri senza dar fuori l'idea che ci fossero stati vinti e vincitori.
Giorgetti: così non si va avanti. «La mia riflessione è che se c'è un governo del cambiamento deve farlo e non vivere di stallo, deve fare le cose.
Faccio questa riflessione dopo settimane in cui il governo ha avuto problemi. Non accuso nessuno, tantomeno il Premier, ma così non si può andare avanti, senza affiatamento. Questo affiatamento va ritrovato, sennò non si va avanti». Lo afferma il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, nel corso di un incontro con la stampa estera.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Maggio 2019, 14:36
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