M5S e Lega trattano sulla flat tax, al via nuovo vertice Salvini-Di Maio
Ciò significa che Camera e Senato, le relative Commissioni e gli altri organi direttamente connessi al Parlamento sono inattivi e i loro lavori sospesi. A fronte di tale «situazione di stallo, tuttavia, i due rami del Parlamento continuano a produrre costi a carico de cittadini», denuncia il Codacons. Si parte da deputati e senatori, che percepiscono da due mesi i compensi da parlamentari «pur non svolgendo alcun tipo di attività». Considerato che, in base ai dati di bilancio resi pubblici, i costi annui per il funzionamento del Parlamento nel 2018 ammontano a circa 1,52 miliardi di euro (551 milioni il Senato, 968 milioni a Camera), tale situazione di impasse ha prodotto uno spreco di soldi pubblici a danno dei cittadini pari a 253,1 milioni di euro solo negli ultimi due mesi (dalle elezioni del 4 marzo ad oggi).
«Mentre da un lato ancora non si trovano risorse per bloccare l'aumento Iva del 2019, dall'altro milioni e milioni di euro vengono buttati per finanziare un Parlamento», dice il presidente Carlo Rienzi. Per tale motivo «abbiamo chiesto alla Corte dei conti di aprire una inchiesta sul caso, allo scopo di accertare eventuali danni erariali per la collettività». Ai partiti politici, inoltre, l'associazione chiede di restituire alle casse dello Stato, una parte dei compensi percepiti dai parlamentari eletti il 4 marzo, visto che i soldi «sono stati incassati in assenza di qualsivoglia tipo di attività».
#elezionianticipate o no, in sostanza i parlamentari italiani percepiscono da due mesi uno stipendio senza lavorare: uno spreco inaccettabile, che abbiamo chiesto di ridurre (almeno fino al ritorno alla normalità in parlamento)
— Codacons (@Codacons) 13 maggio 2018
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Ultimo aggiornamento: Domenica 13 Maggio 2018, 15:25
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