Multa da centomila euro per gli eletti M5S che cambiano partito
I giuristi però non ritengono praticabile questa linea. Giusto prevedere strumenti per impedire i cosiddetti cambi di casacca dei parlamentari, ma obbligo di dimissioni o pagamento di multe, come ipotizzato dal Movimento 5 stelle, contrastano con il divieto di vincolo di mandato previsto dalla Costituzione. Lo spiega il costituzionalista Cesare Mirabelli: "Certamente è un'esigenza positiva -sottolinea- evitare questo stravolgente fenomeno dei cambi di casacca, più di 500, che si è verificato in questa legislatura, ma lo strumento non mi sembra adeguato, perchè la nostra Costituzione prevede che il parlamentare eserciti le sue funzioni senza vincolo di mandato. È ipotizzabile un'espulsione dal partito per chi cambia Gruppo ed è possibile, come per ogni associazione privata, rivendicare la titolarità di un credito verso chi ha contratto dei debiti con la forza politica che ha sostenuto la sua campagna elettorale o non ha versato nelle sue casse dei contributi che erano previsti. Ma oltre non si può andare, pretendendo dimissioni dal Parlamento o infliggendo sanzioni se non adempie a questo obbligo"
Ultimo aggiornamento: Sabato 30 Dicembre 2017, 13:46
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