«I migranti protestano, vogliono Sky»: la bufala sul web, e ci casca anche Salvini

«I migranti protestano, vogliono Sky»: la bufala sul web, e ci casca anche Salvini

di Domenico Zurlo
Da mesi, se non da anni, sono tantissime le bufale che circolano sui social network e che riguardano i migranti: così numerose da non fare nemmeno più notizia, se non per l’inspiegabile facilità con cui molti utenti cascano nel tranello e credono anche a versioni oggettivamente poco verosimili. Ma se è lo stesso ministro dell’Interno a rilanciare una presunta fake news, la questione fa certamente notizia.

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È il caso dell’articolo, pubblicato da Il Giornale di Vicenza, che parlava di come alcuni richiedenti asilo, nel vicentino, avessero protestato contro le istituzioni richiedendo addirittura l’abbonamento Sky. Una richiesta che se vera farebbe certamente indignare, come sottolineato dal sindaco Francesco Rucco («Prima i doveri, poi i diritti, certe richieste non devono essere accolte per rispetto dei vicentini in difficoltà»), sia appunto da Matteo Salvini: su Twitter, il leader della Lega ha scritto che «se questi signori, ospitati a spese degli italiani, non si trovano a loro agio nel nostro Paese, sono pregati di trovarsi un’altra sistemazione. Chi scappa dalla guerra non ha bisogno di Sky».

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«Alcuni richiedenti asilo (circa una ventina) ospitati al centro culturale San Paolo in via Carducci, gestito dalla cooperativa Cosep, si sono presentati in questura nella speranza di essere accontentati», si leggeva nell’articolo. Ad indagare per saperne di più è stato Fabio Butera, un giornalista freelance, collaboratore di Repubblica e Le Iene, che ha raccontato il tutto in un post su Facebook: «Il responsabile comunicazione della Questura mi ha fatto sapere che il Questore non è a conoscenza delle istanze dei richiedenti asilo - scriveva due giorni fa - La Prefettura di Vicenza mi ha detto che le richieste rappresentate dai richiedenti asilo tramite la Cooperativa sono relative alle iscrizioni anagrafiche, ovvero ai certificati di residenza. E che a loro non risulta nessuna richiesta in merito ad abbonamento Sky».
 

Insomma, la notizia che era stata pubblicata e rilanciata sia dal sindaco che dal Ministro dell'Interno, con ogni probabilità era un falso. La Cooperativa Cosep di Padova, contattata proprio da Repubblica, ha confermato la versione della Prefettura: «Solo richieste relative ai certificati di residenza, necessari per lavorare e ricevere la documentazione relativa alle pratiche burocratiche di accoglienza», fanno sapere. E intanto Butera, 'colpevole' di aver svelato l'inganno, sta subendo attacchi sui social da parte di chi sottolinea la sua presenza, a giugno, sulla nave di una Ong.
 

Ultimo aggiornamento: Sabato 11 Agosto 2018, 18:40
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