Migranti, Gentiloni: "Progressi insufficienti". Ira Minniti: "Italia lasciata sola"

Migranti, Gentiloni: "Progressi insufficienti". Ira Minniti: "Italia lasciata sola"

di Alessandra Severini
Dalla Francia alla Germania, tutti parlano di solidarietà e aiuti all’Italia per affrontare l’emergenza immigrazione ma nei fatti niente si muove. Nel vertice trilaterale di Trieste fra il nostro premier Gentiloni, il presidente francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel, in concreto nessun passo avanti è stato fatto. Tanto da spingere Paolo Gentiloni a commentare un po’ seccato: «Sulla politica migratoria sono stati fatti dei progressi, ma non sono ancora sufficienti».

Gentiloni ha evitato la polemica diretta col presidente francese Macron ma ha detto chiaramente che la distinzione fra rifugiati e migranti economici non aiuta ad affrontare la realtà «delle grandi migrazioni». Perchè l’inquilino dell’Eliseo, pur riconoscendo che «in passato sono stati fatti degli errori» rimane fermamente sulle sue posizioni che distinguono fra rifugiati e migranti che cercano in Europa una vita migliore. «Noi faremo la nostra parte – ha detto Macron - ma non possiamo accogliere uomini e donne che per motivi economici arrivano nei nostri Paesi. Sono una realtà diversa da chi chiede asilo e non cederò a questo spirito di confusione imperante». All’apparenza più conciliante la posizione di Angela Merkel che ha ribadito la sua solidarietà all’Italia e assicurato che l’Ue non può essere «solo l’Europa dell’economia ma anche l’Europa che affronta insieme tutte le sfide».

In concreto però nessuno degli Stati membri sembra disposto ad assumere misure concrete davanti a un problema che certo non è solo italiano. Né tanto meno ad aprire i porti per gli sbarchi dei migranti. Per questo il ministro dell’Interno Marco Minniti continua a muoversi su più fronti. Oggi incontrerà a Tripoli 13 sindaci del Sud della Libia per convincerli a mobilitarsi contro i trafficanti di uomini. L’unica buona notizia per l’Italia che arriva dal fronte europeo riguarda il via libera della Commissione allo sconto chiesto dal governo italiano sulla manovra per il prossimo anno. L’aggiustamento dei conti potrà essere meno pesante del previsto, anche se Bruxelles ha posto all’Italia due condizioni essenziali: il calo del debito e la riduzione della spesa pubblica. 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 13 Luglio 2017, 08:26
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