Mes, il Senato approva la risoluzione della maggioranza con 164 sì. Alcuni senatori M5S votano contro

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Mes, il Senato approva la risoluzione della maggioranza con 164 sì. Via libera, dunque, dell'Aula del Senato alla risoluzione di maggioranza sul Consiglio europeo del 12 e 13 dicembre, dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. La risoluzione contiene anche gli impegni sul Mes, in primis la 'logica a pacchetto' nel negoziato su Mes, Bicc e Unione bancaria e il coinvolgimento del Parlamento. Il disco verde è arrivato con 164 sì, 122 no e 2 astenuti. Con 164 voti faverovoli è stata superata l'asticella di 161 voti che 'segnalo' la maggioranza assoluta a Palazzo Madama. Sono state poi respinte con 117 sì, 164 no e 5 astenuti la risoluzione presentata dal centrodestra e con 116 sì, 153 no e 5 astenuti il documento a prima firma Candiani.

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Il ministro Amendola:
«Maggioranza coesa, in Ue non ci si isola». «Abbiamo lavorato bene come coalizione su un testo che dà mandato al governo di continuare sulla trattativa e di sostenere le nuove sfide dell'Ue. La coesione e l'unità che abbiamo dimostrato è proporzionale ad una compagna propagandistica e anti-Ue» che è emersa. Lo afferma, interpellato in Senato, il ministro degli Affari Ue Vincenzo Amendola dopo il voto sulla risoluzione sul Mes e sul prossimo Consiglio Ue. «Per cambiare l'Europa bisogna sedersi al tavolo, discutere e non isolarsi», sottolinea Amendola.
 
Le tensioni. Sono quattro, tuttavia i senatori del M5S che avevano annunciato il loro voto di dissenso. «Annuncio il voto in dissenso dal gruppo e constato di non riconoscermi più nelle politiche del mio Movimento», dice il senatore M5S, Ugo Grassi, intervenendo nell'Aula del Senato prima del voto sulle risoluzioni sul Mes. Voto in dissenso è stato annunciato anche dai senatori M5S, Francesco Urraro che ha sottolineato come il tema del Mes è «fuori dal programma 5 stelle» e Gianluigi Paragone che ha dichiarato il suo 'no' alla risoluzione. Quest'ultimo ha precisato che la sua «non è una dichiarazione in dissenso prodromica a cambi di gruppo». Si è espresso in dissenso anche il senatore M5S, Stefano Lucidi affermando che «qualcuno qualche giorno fa ha detto che le elezioni in Umbria erano un esperimento: io non mi sento una cavia e neanche un criceto, quindi esco dalla ruota e voto no».


Grassi (M5S):
«Voto in dissenso, non mi riconosco in M5S»«Annuncio il mio voto in dissenso e constato di non riconoscermi più nelle politiche del mio Movimento». Così il senatore del M5s Ugo Grassi intervenendo in Aula sulla risoluzione di maggioranza sul Mes. Per Grassi, «si tratta di un testo riformato del quale non abbiamo avuto tempestiva contezza, non in quanto singoli partiti ma non è stato informato per tempo il Parlamento, dandogli modo di intervenire».
E ha concluso: «Questo non significa essere sovranisti ma difendere la democrazia e non di un solo popolo».

Ultimo aggiornamento: Giovedì 12 Dicembre 2019, 19:32
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