Mario Borghezio accusato di furto di documenti dall'Archivio di Stato: «Li ho portati a casa per fotocopiarli»

Mario Borghezio accusato di furto di documenti dall'Archivio di Stato: «Li ho portati a casa per fotocopiarli»
Mario Borghezio è stato accusato di furto e tentato furto dopo essere stato scoperto mentre portava via, dall'Archivio di Stato di Torino, preziosi documenti storici della Seconda guerra mondiale. L'esponente leghista, ex eurodeputato, ha ricevuto l'avviso di chiusura delle indagini ed ha ottenuto di parlare col pm Francesco Pelosi.

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Al pubblico ministero, Mario Borghezio ha spiegato: «È vero, ho portato via dei libri.
Ma è stato per fotocopiarli a uso personale, non certo per rubarli. Li avrei restituiti
». Di alcuni libri e documenti spariti, però, non c'è più traccia, come risulta dalle indagini dei carabinieri del Nucleo di tutela del patrimonio culturale.

Il valore di libri e documenti storici che Mario Borghezio avrebbe tentato di portare via dall'Archivio di Stato è pari a circa 100mila euro. Tra le varie carte storiche mancanti ci sono quelle sulla razza, sugli ebrei, sul nazismo e sulle misure di protezione anti-bombardamento. I fatti risalgono al novembre dello scorso anno, quando Mario Borghezio fu scoperto da un'impiegata nello storico edificio di piazza Castello. I carabinieri che stavano indagando sul fatto, durante una perquisizione in casa di Borghezio, hanno trovato oltre 700 pagine di documenti storici fotocopiati.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 15 Luglio 2020, 10:21
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