Candidata di Forza Italia: "Le donne a volte provocano la violenza negli uomini"

Candidata di Forza Italia: "Le donne a volte provocano la violenza negli uomini"
«Noi donne, a volte, provochiamo la violenza negli uomini e questo è un tema da affrontare veramente con serietà». È bufera, a Taranto e non solo, in seguito a quanto dichiarato da Maria Francavilla, candidata al Senato per Forza Italia nel collegio uninominale Puglia 6 e moglie del presidente della Provincia pugliese, Martino Tamburrano.



Le sue dichiarazioni, a margine della presentazione del libro 50 Sfumature di Violenza. Femminicidio e maschicidio in Italia, scritto da Barbara Benedettelli, hanno suscitato molto scalpore. La prima condanna delle parole della candidata senatrice è giunta dalla sezione locale di 'Non una di meno', il movimento che da anni lotta in prima linea contro la violenza sulle donne. Questo il comunicato delle attiviste tarantine: «La gravità delle sue affermazioni e la narrazione tossica che ne deriva rappresentano il terreno fertile per una cultura maschilista e machista che giustifica in qualche modo la violenza nei confronti delle donne, mettendo le vittime sotto giudizio. Non ci sono minigonne, atteggiamenti, sguardi o parole che giustifichino la violenza. Solo su una cosa possiamo dare ragione alla candidata: la violenza di genere è un tema da affrontare con serietà. Quindi è meglio che lei non metta più bocca a riguardo. L'8 marzo invaderemo le strade di Taranto con i nostri corpi anche per ribadire che peggio della violenza in sé c'è solo la giustificazione della violenza stessa».

Una condanna analoga è giunta da Sabrina Calleo, esponente della 'Casa delle donne' di Taranto: «Cara Signora Francavilla, come donne che quotidianamente sostengono altre donne vittime di abusi, maltrattamenti, stalking, stupri, da parte di alcuni uomini, teniamo a dirle, con serietà, che le sue dichiarazioni vanno oltre ogni limite, non solo civile e politico ma anche e soprattutto umano. Nel nostro paese dall'inizio dell'anno sono già 8 le donne uccise. Con serietà, quella vera, le chiediamo di pensare prima di parlare, di portare rispetto a tutte quelle donne e ragazze che quotidianamente subiscono una violenza cieca, disumana, spesso sotterranea e purtroppo avallata anche dalle dichiarazioni delle persone come lei, con altrettanta serietà le chiediamo rispetto per le famiglie di quelle donne, per i loro figli orfani, per le loro comunità. Per le donne, tutte. Compresa lei».

Dopo le critiche, Maria Francavilla ha replicato così sulla propria pagina Facebook: «Chi mi conosce e chi mi sta conoscendo in questa campagna elettorale non avrà alcuna difficoltà a comprendere che tali affermazioni sono lontane da me anni luce. È stato ripreso il mio intervento mentre citavo le parole della Bendettelli come può confermare chi ha visto l'intervento integrale.  La mia storia racconta di una donna, madre e moglie che ha fatto il suo percorso, da oltre 30 anni lavoro nella pubblica amministrazione senza aver rinunciato alla famiglia e all'essere donna. Dispiace che una parte di sinistra radical chic faccia polemiche così false e che non hanno attinenza alla realtà. Posso candidarmi anche ad essere esempio di donna che non ha rinunciato alla propria strada. Alla propria realizzazione, alla propria carriera senza rinunciare ad essere madre e moglie. Ed oggi sono pronta anche a dedicarmi alla mia terra con impegno in politica. Questa è la verità, le chiacchiere le lasciamo a chi predica bene ma poi si ferma alla prova dei fatti».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 1 Marzo 2018, 12:09
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