Manovra, accordo sul deficit: 2,1% nel 2020, 1,8% nel 2021

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C'è l'accordo sulla manovra: il rapporto defici/Pil sarà fissato al 2,4% nel 2019, poi scenderà al 2,1% nel 2020 e all'1,8% nel 2021. Lo ha confermato il premier Giuseppe Conte al termine del vertice a Palazzo Chigi al quale hanno partecipato i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini, il ministro dell'Economia Giovanni Tria, il ministro degli Esteri Enzo Moavero e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. Alla riunione si attende che venga formalizzato il placet del governo sulla nota di aggiornamento al Def.  

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«Stiamo rispettando l'impegno preannunciato: è una manovra seria, responsabile e coraggiosa. Il nostro Paese ha bisogno di una forte crescita», spiega Conte. 
 

Le riforme
È di sedici miliardi annui lo spazio disponibile in manovra per le riforme cardine della manovra «per la coesione sociale», ovvero per reddito di cittadinanza e riforma della legge Fornero sulle pensioni, spiega il premier Conte. F
onti Lega e M5s spiegano che «le misure del contratto di governo per il rilancio economico del paese, reddito di cittadinanza, riforma Fornero, introduzione flat tax, assunzione straordinaria forze dell'ordine che saranno contenute, tra le altre, nella prossima manovra partiranno all'inizio del 2019 e saranno finanziate con una copertura di circa 20 miliardi di euro: 10 reddito di cittadinanza, 7 Fornero, 2 flat tax, 1 assunzioni straordinarie. Domani il governo presenterà il def in Parlamento».

La crescita
Il ministro dell'Economia Giovanni Tria intanto precisa: «Avevamo promesso di aumentare il tasso di crescita per eliminare il gap con la Ue, che è stato dell'1 per cento l'anno da oltre 10 anni. Con questa manovra arriveremo a dimezzare il gap tra il tasso di crescita italiano e il tasso di crescita Ue nel primo anno, nel 2019». «Nel profilo di deficit previsto, del 2,4%, 2,1% e 1,8% nel terzo anno, nel primo anno ci sono 0,2 punti percentuali di investimenti addizionali, nel secondo 0,3 di investimenti, nel terzo anno 0,4 di investimenti addizionali - aggiunge - Questo descrive la qualità della manovra: puntiamo ad avere gli investimenti pubblici come strumento principale per lavorare sulla crescita».

Riduzione della disoccupazione

«Con queste riforme abbiamo previsto che il tasso di disoccupazione, già sceso sotto il 10%, tenderà ancora a scendere attestandosi attorno all'8% se non al 7%», ha annunciato il premier Conte. 

 

Di Maio in diretta Fb
«Abbiamo definitivamente inviato il Def alle Camere e a Bruxelles
», ha annunciato in diretta facebook Di Maio.  «Il reddito di cittadinanza partirà entro i primi tre mesi del 2019». «Abbiamo mantenuto le promesse, c'è tutta la storia del M5s e stasera porto i parlamentari a festeggiare perché c'è da festeggiare», ha aggiunto. Nella manovra ci sono anche «dei tagli», ad esempio alle «banche che hanno avuto fin troppe agevolazioni e adesso inizieranno ad averne un po' di meno».


Ultimo aggiornamento: Giovedì 4 Ottobre 2018, 07:18
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