Lidia Menapace morta per Covid a 96 anni: ex partigiana e senatrice, voce storica del femminismo e pacifismo

Lidia Menapace morta per Covid a 96 anni: ex partigiana e senatrice, voce storica del femminismo e pacifismo

È morta Lidia Menapace: nel 1964 fu la prima donna eletta in consiglio provinciale a Bolzano.  Lidia Menapace, voce storica del femminismo e pacifismo italiano, è morta all'ospedale di Bolzano, all'età di 96 anni, dove era ricoverata nel reparto di malattie infettive per le complicazioni da Covid. L'annuncio della scomparsa, avvenuto nella notte, è stato dato dall'Azienda sanitaria dell'Alto Adige. 

L'annuncio delle sue gravi condizioni era stato lanciato dalla pagina Facebook Anpi Alto Adige dopo il ricovero. «Lidia Menapace sta male. Abbiamo avuto notizie di un suo ricovero a Bolzano a causa di questo maledetto covid», avevano scritto sui social.

Le condizioni erano apparse da subito molto gravi. Lidia Menapace, 96 anni, nata a Novara il 3 aprile 1924, giovanissima prese parte alla Resistenza come staffetta partigiana.

Entrò in una formazione della Val d'Ossola diventando sottotenente con il nome di battaglia «Bruna». Nel dopoguerra Menapace si impegnò nei movimenti cattolici, in particolare con la Fuci - Federazione Universitaria Cattolica Italiana.

Nel 1964, quale candidata della Democrazia Cristiana, fu la prima donna eletta nel Consiglio provinciale di Bolzano, insieme a Waltraud Gebert Deeg. In quella stessa legislatura fu anche la prima donna ad entrare nella Giunta provinciale, come assessora effettiva per affari sociali e sanità. Dopo essere uscita dalla Democrazia Cristiana nel 1968, simpatizzò per il Pci e nel 1969 fu tra i fondatori nel primo nucleo de «il manifesto». Nel 1973 fu tra le promotrici del movimento Cristiani per il Socialismo. Dal 2006 al 2008 è stata senatrice di Rifondazione comunista. Nel 2011 è entrata nel Comitato Nazionale dell'Anpi.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 7 Dicembre 2020, 09:25
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