Letta verso le dimissioni: «Presto il congresso Pd, non mi ricandido alla guida del partito»

«Questa legislatura sarà la più a destra, è un rammarico profondo ma anche uno stimolo a continuare a lottare»

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di Redazione web

Enrico Letta verso le dimissioni da segretario del Partito democratico: «Presto il congresso Pd, non mi ricandido alla guida del partito».

«Questa legislatura sarà la più a destra, è un rammarico profondo ma anche uno stimolo a continuare a lottare. Nei prossimi giorni riuniremo gli organi di partito per accelerare il percorso che porterà a un congresso». Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, in conferenza stampa al Nazareno.

«Vorrei che il congresso avvenisse in tempi più rapidi possibile, poi l'avvio della legislatura ha sempre una dinamica molto intensa ma in ottemperanza allo statuto e nei tempi possibili bisogna arrivare a un congresso che sia molto profondo, in cui ci sia un'analisi molto approfondita, un grande confronto di idee sul partito democratico di domani». Lo ha detto Enrico Letta parlando al Nazareno.

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Letta: sconfitte sono sempre solitarie

«Ho la fortuna di avere una certa esperienza, le sconfitte sono sempre molto solitarie, sono in coscienza convinto di aver fatto quello che era giusto fare». Lo ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, in conferenza stampa al Nazareno, parlando della rottura col M5S.

La colpa a Giuseppe Conte

«Oggi ci siamo battuti. Un giorno triste. Abbiamo cercato di portare la legislatura al termine naturale, ma la caduta è stata provocata da Giuseppe Conte. Se passiamo da Draghi a Meloni, lui è il punto scatenante. Abbiamo cercato di portare alternativa credibile al centrodestra, che partiva in vantaggio. Altri partiti hanno lavorato contro di noi. Andiamo all'opposizione con grande determinazione: sarà dura e intransigente».

I timori per l'Italia fuori dall'Europa

«Il Pd non permetterà che l'Italia esca dal cuore dell'Europa, dove è giusto che stia e sempre sarà. Il nostro risultato è stato insoddisfacente, ce l'abbiamo messa tutta. La campagna elettorale è stata molto difficile.

L'unico modo per battere la destra era fare il campo largo. L'abbiamo perseguito in tutti modi, ma alcuni di questi interlocutori si sono sfilati. Voglio ringraziare chi è rimasto».

«Amareggiato dal risultato di Emma Bonino»

«Sono amareggiato dal risultato di Emma Bonino. La candidatura di Calenda in quel collegio ha favorito la destra. Al prossimo Congresso prenderemo le dovute decisioni. Ci domanderemo cosa vuole essere il partito democratico di fronte a questa destra che avrà un mandato per governare questi dati. Non mi ripresenterò al Congresso».

«Faremo opposizione dura e intransigente»

«Faremo una opposizione dura e intransigente - ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, in conferenza stampa al Nazareno -. Ero tornato il 14 marzo con due obiettivi: tenere unito e salvare il Pd dalla disgregazione, preparare una legislatura prossima nella quale vincessero i valori progressisti democratici. Il primo obiettivo è stato raggiunto: siamo una comunità viva, forte ed il Pd è la principale forza di opposizione, lavoreremo per costruire» l'alternativa. Nessun pentimento sulla campagna elettorale.

Replicando a una domanda su questo punto Letta ha osservato: «Non l'ho fatta per motivi tattici: credevo in quello che dicevo e credo che il nostro Paese entri in giorni bui, l'opposizione sarà istituzionale ma quello che ci divide dalla destra che oggi ha vinto è profondo ed era bene che gli italiani lo sapessero. Gli italiani hanno fatto un'altra scelta, una scelta che rispetto ma ho assolutamente creduto in quello che ho detto: siamo fortemente alternativi a questa destra, vigileremo e saremo determinanti e intransigenti nel nostro essere italiani dentro l'Europa».

 

Ultimo aggiornamento: Martedì 27 Settembre 2022, 10:21
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