Conte rimette il mandato a Mattarella, oggi Cottarelli al Quirinale. Salvini e Di Maio attaccano il Quirinale

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Il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte ha rimesso il mandato dopo un colloquio al Quirinale con il capo dello Stato Sergio Mattarella aprendo una crisi istituzionale senza precedenti in Italia. Fallisce dunque il tentativo di Conte di formare un governo dopo il veto del Quirinale sull'economista eurocritico Paolo Savona al ministero del Tesoro. M5S e Lega attaccano Mattarella per il veto e chiedono il voto, evocando anche l'impeachment per il capo dello Stato. Ora si attendono le decisioni di Mattarella ma si fa concreta l'ipotesi di un ritorno al voto in autunno. Oggi l'economista Carlo Cottarelli è stato convocato al Quirinale.

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Mattarella. «Avevo fatto presente ai rappresentanti dei due partiti e al presidente incaricato, senza ricevere obiezioni, che per alcuni ministeri avrei esercitato un'attenzione particolarmente alta. Questo pomeriggio il professor Conte mi ha presentato le sue proposte per i nomi dei ministri che come dispone la costituzione io devo firmare assumendomene la responsabilità istituzionale. Il presidente della Repubblica svolge un ruolo di garanzie che non ha mai subito e può subire imposizioni», ha detto Mattarella dopo la rinuncia del presidente incaricato.
 


«L'incertezza sulla nostra posizione nell'euro ha posto in allarme gli investitori e i risparmiatori, italiani e stranieri, che hanno investito nei nostri titoli di Stato e nelle nostre aziende. L'impennata dello spread, giorno dopo giorno, aumenta il nostro debito pubblico e riduce le possibilità di spesa dello Stato per nuovi interventi sociali. 
Le perdite in borsa, giorno dopo giorno, bruciano risorse e risparmi delle nostre aziende e di chi vi ha investito. E configurano rischi concreti per i risparmi dei nostri concittadini e per le famiglie italiane», ha detto ancora il presidente della Repubblica. «Occorre fare attenzione anche al pericolo di forti aumenti degli interessi per i mutui, e per i finanziamenti alle aziende. In tanti ricordiamo quando - prima dell'Unione Monetaria Europea - gli interessi bancari sfioravano il 20 per cento. È mio dovere, nello svolgere il compito di nomina dei ministri - che mi affida la Costituzione - essere attento alla tutela dei risparmi degli italiani», ha aggiunto.

La decisione di non accettare il ministro dell'Economia «non l'ho presa a cuor leggero», ha rilevato ancora il capo dello Stato. «Ho chiesto per il ministero dell'Economia l'indicazione di un autorevole esponente politico della maggioranza, coerente con il programma. Che non sia visto come sostenitore di una linea più volte manifestata che potrebbe provocare l'uscita dell'Italia dall'euro», ha proseguito Mattarella, riferendosi alla scelta di Savona.

«Sono stato informato di richieste di forze politiche per andare a elezioni ravvicinate. È una decisione che mi riservo di prendere sulla base di quanto avverrà in Parlamento. Nelle prossime ore assumerò un'iniziativa», ha puntualizzato Mattarella.
 


«Ho accolto la proposta per l'incarico di presidente del Consiglio, superando ogni perplessità sulla circostanza che un governo politico fosse guidato da un presidente non eletto in Parlamento e ne ho accompagnato, con piena attenzione, anche il lavoro per formare il governo», ha affermato ancora il presidente della Repubblica. «Nessuno può sostenere che abbia ostacolato la formazione del governo che viene definito del cambiamento. Al contrario, ho accompagnato con grande collaborazione questo tentativo, com'è del resto mio dovere, in presenza di una maggioranza parlamentare, nel rispetto delle regole della Costituzione», ha aggiunto. 
 


Conte. «Come anticipato - ha detto Conte al termine del colloquio al Quirinale - ho rimesso il mandato conferitomi il 23 maggio di formare il governo del cambiamento». «Ringrazio il presidente Mattarella per avermi conferito il mandato e gli esponenti di M5s Luigi Di Maio e Lega, Matteo Salvini per avere indicato il mio nome. Vi assicuro - ha concluso - che ho profuso il massimo sforzo e attenzione a questo sforzo, in un clima di piena collaborazione con le forze politiche che mi hanno designato». 
 


LE REAZIONI

Berlusconi:
Invocare l'impeachment é da veri irresponsabili, il capo dello Stato va rispettato anche quando non lo si condivide, aspettiamo le decisioni di Mattarella, il paese ha bisogno di un governo subito, serve stabilità.
Silvio Berlusconi segue con preoccupazione lo scontro istituzionale senza precedenti. Il Cav, raccontano, segue in direttta tv da Arcore il discorso del presidente della Repubblica: boccia senza riserve Luigi Di Maio, che chiede l'impeachment e resta sorpreso dall'alleato Giorgia Meloni che si accoda ai cinque stelle nella richiesta di mettere sotto accusa Sergio Mattarella. Da qui la scelta di scrivere una nota dove Fi dà il sostegno all'operato del Colle («come sottolineato da Mattarella ora il primo dovere di tutti è difendere il risparmio degli italiani, salvaguardando famiglie e imprese») e condanna l'atteggiamento «irresponsabile» di M5s. La presa di posizione del Cav contro l'impeachment , raccontano, risponderebbe a una aspettativa del Quirinale rimasto molto perplesso dall'iniziativa di Di Maio e di Fdi. L'ex premier, raccontano ancora, non avrebbe avuto contatti telefonici con gli alleati Salvini e Meloni: non avrebbe gradito l'affondo di Meloni nei confronti del Colle e, invece, sarebbe rimasto confortato dal fatto che almeno il leader della Lega abbia evitato di evocare l'impeachment. ancora una volta, Berlusconi preferisce, almeno in pubblico, di attaccare i grillini e non il Carroccio ma si dice pronto, solo se necessario, al voto, mentre Salvini è determinato ad andare alle elezioni il più presto possibile. Il leader azzurro, raccontano, veste i panni del 'responsabile' come sempre nei momenti più delicati e vede un governo del presidente che traghetti il paese anche al voto ma prima approvi la manovra economica e una nuova legge elettorale per fare il bis della crisi odierna.


Matteo Renzi«Salvini non voleva governare: ha fatto promesse irrealizzabili, ha paura delle sue bugie, altro che Flat Tax e Fornero. E quindi ha usato l'alibi di un ministro per far saltare tutto: vecchio stile leghista. Ma minacciare #Mattarella è indegno. Sulle Istituzioni non si scherza». Lo scrive su twitter l'ex premier e segretario del Pd

Pd. Il presidente del Pd Matteo Orfini e il segretario reggente Maurizio Martina si sono sentiti pochi minuti fa, condividendo la solidarietà verso il presidente Mattarella e apprezzamento totale del suo discorso in difesa della Costituzione. Orfini è pronto, a quanto si apprende da fonti Dem, a convocare gli organi del partito. E il Pd sta valutando se organizzare iniziative straordinarie in difesa della Costituzione. 

Maria Elisabetta Alberti Casellati: «Potrebbe essere l'ipotesi di un incarico, bisogna capire se è esplorativo o un vero incarico. Lunedì capiremo. Io penso che prima di ottobre-dicembre le Camere non potranno essere sciolte, si dovrà modificare la legge elettorale per non tornare alla situazione di oggi che ha dato problemi oggettivi. Che senso avrebbe?». Così la Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa sulla convocazione di Cottarelli domani al Colle. 

Pietro Grasso. «Le prerogative del Presidente della Repubblica sono garanzia per il Paese e per i cittadini, e non possono essere messe in discussione dall'irresponsabilità dei partiti, anche quando non se ne condividono le decisioni. Salvini e Di Maio rileggano la Costituzione». Lo ha detto il leader di LEU e ex presidente del Senato, Pietro Grasso.

PRIMA DELLO STALLO
Il tentativo di mediazione. Nel pomeriggio, per cercare una soluzione, erano saliti al Colle, separatamente, per un incontro informale anche il leader del M5S Luigi Di Maio e della Lega Matteo Salvini. Mattarella nel corso dei colloqui di questo pomeriggio avrebbe posto un veto sulla scelta di Savona a capo del ministero dell'Economia. Scelta che Salvini nel corso dell'incontro avrebbe invece confermato. Oggi il professore aveva provato a rassicurare sul suo euroscetticismo: «Voglio un’Europa diversa, più forte, ma più equa», ha scritto in un lungo intervento l'ex ministro del governo Ciampi. Una dichiarazione che però non ha rassicurato Mattarella. 
 






 
 

Ultimo aggiornamento: Lunedì 28 Maggio 2018, 10:32
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