Giorgia Meloni a Manduria per ricordare il pensionato ucciso dalla baby gang: «Ora pugno di ferro»

Giorgia Meloni a Manduria per ricordare il pensionato ucciso dalla baby gang: «Ora pugno di ferro»
«Oggi sono stata a Manduria per portare un mazzo di fiori davanti casa di Antonio, 66enne seviziato e torturato da una baby gang e poi tragicamente morto. Fratelli d'Italia sta depositando in questi giorni la proposta di legge per l'introduzione del reato di bullismo. È ora di usare il pugno di ferro contro i bulli, maggiorenni e minorenni». 

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Lo scrive su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che questa mattina è stata a Manduria per portare un mazzo di fiori davanti alla casa di Antonio Stano, il 66enne pensionato e con problemi psichici morto il 23 aprile dopo aver subito una serie di aggressioni e violenze da più gruppi di giovani. 

«Questa è una storia che ha colpito tutti gli italiani - spiega Meloni -  perché la cultura secondo la quale ormai è un nemico tutto quello che non risponde ai nostri canoni del perfetto consumatore è una cultura che dobbiamo rifiutare con forza. Questa è la ragione per la quale ci tenevo a portare qui un mazzo di fiori perché è una questione che ha commosso me e penso abbia commosso tutta l’Italia. Credo che ci sia da interrogarsi molto sull’educazione dei nostri ragazzi e penso che serva la prevenzione: la scuola e le famiglie non sono delle nemiche come vuole questa società ma lo strumento per combattere questa degenerazione. Penso che anche lo Stato, le Istituzioni, debbano dare una mano: noi stiamo depositando in Parlamento, una proposta di legge per l’introduzione del reato di bullismo perché oggi è un reato che non esiste nel nostro ordinamento. Ci sono alcune fattispecie che riguardano il bullismo come la minaccia e le percosse, però non c’è un unico reato che li racchiude tutti come per lo stalking. Penso che questo reato vada introdotto nel nostro ordinamento e che debba riguardare i maggiorenni ma anche i minorenni. Avevamo in mente già da tempo questa proposta perché il tema del bullismo è un problema che si sta diffondendo troppo nella nostra società: ormai tutto quello che non è perfetto viene visto e vissuto come un nemico. Bisogna combattere questa cultura dello scarto, che impatta soprattutto sulle giovani generazioni, che oggi hanno un deficit di educazione. Bisogna fare da una parte prevenzione e dall'altra la repressione e la rieducazione. Se ad esempio i bulli li mandassimo a pulire i bagni delle caserme, dei centri anziani e delle associazioni probabilmente anche questo potrebbe aiutare».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 2 Maggio 2019, 17:54
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