Francesca Barra contro tutti: «Ho sbagliato a candidarmi, ma quanti attacchi da giornalisti invidiosi»

Francesca contro tutti: «Ho sbagliato a candidarmi, ma quanti attacchi da giornalisti invidiosi»

di Marco Castoro
Francesca Barra è reduce dalla batosta alle elezioni. Non è stata eletta nella sua Basilicata.

Pentita di essersi candidata?
«Sì, non lo rifarei. Ma dirlo oggi è facile. Ho accettato per amore della Basilicata, che ho difeso, promosso in ogni modo: radio, televisione, libri, documentari. Ma in Basilicata c'era tanta delusione per l'assenza delle Istituzioni. Ho fatto il massimo ma non so fare i miracoli».

L'ha presa male, però...
«Sì. Non mi piace che chiunque si possa svegliare la mattina e scrivere qualsiasi cosa su di me e suoi miei cari senza un minimo controllo, verità e buon gusto».

Per esempio?
«Gramellini e la storia dell'apostrofo mancante su una mia locandina elettorale: ha dedicato una prima pagina del Corriere della Sera. Eppure lo stesso quotidiano quattro giorni fa ha pubblicato un articolo di un noto editorialista con lo stesso errore. Ma questa volta a Gramellini è sfuggito. Strano o strumentale? la verità è un'altra».
 
 



Quale?
«Che io non avrei mai scritto contro quell'editorialista mettendo in discussione la sua credibilità di giornalista. Perché è un chiaro refuso. Non una lacuna grammaticale».

Tutto qui?
«No. Come se non bastasse i giornali hanno scritto che la Rai avrebbe censurato il mio programma su Radio2 ma non era vero. Hanno scritto che oggi sono radiata dall'albo dei giornalisti ma non è vero. Hanno sbagliato anche il mio luogo di nascita».

Ma perché secondo Lei tutto questo livore?
«Io sono una giornalista professionista e conosco la deontologia: non si scrive per invidie o vendette personali. Nemmeno chi fa gossip - da cui qualcuno tenta di svincolarsi senza successo - arriverebbe a tanto. Quindi il problema è tutto qui. Nella differenza di stile ed eleganza. Sarebbe così facile per me rispondere con dettagli e informazioni che posseggo per distruggere chi mi ha infangata... ».

Hanno attaccato anche suo marito, Claudio Santamaria.
«Abbiamo preso casa insieme come se fosse la cosa più normale del mondo e abbiamo unito due famiglie, ci siamo difesi, esposti. Chi non ha compreso la bellezza e l'unicità di questo sentimento, ha dei problemi con le proprie mancanze. Che dire? Ci dispiace per gli altri. Più ci hanno attaccato, più ci hanno rafforzati».

Ma Santamaria, adesso lo può dire, è Pd o Cinque Stelle?
«Anche questo è stato un attacco ridicolo. Dopo la mia candidatura Claudio ha iniziato a ricevere numerosissime richieste di interviste sulla mia scelta. Ha deciso per questo, una volta per tutte, di condividere un video su Instagram in cui spiegava che mi sosteneva perché credeva in me. Questo ha dato l'occasione per mettere in discussione la sua credibilità, le sue scelte politiche. Per rilevare la sua incoerenza rispetto a quando aveva appoggiato Virginia Raggi».

Attacchi dai grillini traditi?
«Gli elettori Cinque Stelle ci sono andati giù pesanti. Ma lo ha fatto anche uno come Zoro (Diego Bianchi, ndr) in tv, con una ricostruzione tutta sua. Ma cosa c'è di davvero sbagliato o insensato? Qualcuno me lo spieghi».

Facciamo un gioco: Barbara d'Urso amica o nemica?
«Una grande professionista. Non parlerò mai male di lei, come qualcuno sperava facessi solo perché non ci siamo più frequentate».

E Matteo Salvini?
«E' meglio di come appare. Una persona per bene. Alcune sue scelte estremiste non le ho mai condivise ma lui lo sa. Ma è uno corretto».

Marco Travaglio invece?
«Spero che sia sempre fedele ai principi che hanno animato la nascita del Fatto Quotidiano. Ma già una volta il suo giornale ha creato un caso su una scuola che aveva adottato come testo extrascolastico il mio libro. Hanno chiamato in causa anche un video che serviva ad un bambino audioleso. Che dire? Evidentemente proprio non mi digerisce».

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 6 Aprile 2018, 16:17
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