Fioramonti: «No alla storia insegnata come Game of Thrones». Salvini lo boccia: «Era meglio Toninelli...»

Fioramonti: «No alla storia insegnata come Game of Thrones». Salvini lo boccia: «Era meglio Toninelli...»
Ancora polemiche intorno al ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti: il neotitolare del dicastero era oggi presente ad un convegno sulla storia organizzata dalla Gilda, e ha detto la sua proprio sull'approccio alla storia come materia scolastica. «Credo molto in un approccio alla storia che superi la superficialità del libro di testo. È come se raccontassimo una storia che è la versione libresca del Trono di spade. Mio figlio mi chiede spesso: "papà perché la storia é una sequenza di battaglie?". Poi ci lamentiamo che la società di oggi incoraggia la violenza e il conflitto. Non sempre la storia é maestra di vita ma serve ad avere una lente con cui leggere futuro»

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«Mi sta a cuore che gli studenti possano confrontarsi con la storia recente. È un problema che non so come risolvere perché il programma è lungo, forse varrebbe la pena introdurre un focus specifico sulla storia contemporanea», ha aggiunto il ministro Fioramonti intervenento all'evento 'Quale futuro senza la storia'. «La storia è anche un modo per comprendere come le generazioni passate hanno immaginato un futuro per poi realizzarlo».



«La storia va raccontata come storia di uomini che la fanno, come eventi di persone, non come si fosse un cinematografo.
Non vorrei la storia si concepisse in modo sbagliato e fosse un peso, più che dare slancio ai giovani. La storia non è solo battaglie ma racconta lavoro e sforzi di giuristi, filosofi ecc. Spesso viene narrata in modo mitologico, creando una distanza tra le sfide del presente e le gesta del passato
».

SALVINI: FA RIMPIANGERE TONINELLI Il leader della Lega Matteo Salvini, in piazza del Campidoglio, ha però bocciato il neoministro: «Fioramonti ci sta facendo rimpiangere Toninelli alle Infrastrutture. È riuscito in meno di un mese a dirne e farne di talmente grosse e senza senso... Peccato che sia ministro dell'Istruzione e io ho due figli che vanno a scuola», ha detto l'ex ministro dell'Interno. «Uno che parla di tasse sulle merendine, di togliere i crocefissi, di 'bigiate' di massa - ha aggiunto - e poi insulta chi non la pensa come lui, a partire dalle forze dell'ordine, è uno che in un Paese normale non farebbe il ministro della Scuola. Però non stiamo vivendo un momento normale, né in Campidoglio né a Palazzo Chigi, speriamo che passi in fretta».
Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Ottobre 2019, 16:21
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