Fico e le mani in tasca durante l'inno di Mameli, il presidente della Camera si difende così

Fico e le mani in tasca durante l'inno di Mameli, il presidente della Camera si difende così

di Enrico Chillè
Sono state diverse le polemiche generate ieri da Roberto Fico, che durante la commemorazione delle vittime della strage di Capaci è rimasto con le mani in tasca nel momento in cui veniva eseguito l'inno di Mameli. Il presidente della Camera dei Deputati, però, si è difeso con un post su Facebook.

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«La strage di Capaci ha smosso l'anima di tutto il paese, e anche la mia. Da allora, quel sacrificio per la legalità mi ha ispirato profondamente e la giornata di ieri è stata davvero emozionante. C'era un'energia commovente, quella di ragazzi meravigliosi e dei loro insegnanti, che dimostrano come sconfiggere la mafia è possibile, perché non è destinata a durare in eterno» - si legge nel post di Fico - «Il rispetto per il Paese passa da qui, da quello che noi facciamo ogni giorno, dalla dignità che con le nostre azioni diamo alle istituzioni. Ma capisco che faccia più notizia una mano tenuta in tasca per sei secondi mentre ero assorto da tutta quella energia e da quelle emozioni, piuttosto che tutto quanto detto e fatto in questa meravigliosa giornata. Preferisco una mano in tasca per qualche secondo alla mano sul cuore di chi poi tradisce lo Stato».

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Che possa essersi trattato di una 'frecciata' a Leoluca Orlando, che aveva la mano sul cuore e si trovava proprio accanto a Fico? Forse no, anche perché il sindaco di Palermo è stato uno dei 'difensori illustri' di Fico: «Oggi non è la giornata per le polemiche, dovevamo far passare il messaggio che questa città è cambiata. La presenza del presidente della Camera è stata gradita ed apprezzata». Anche la sorella di Giovanni Falcone, Maria, ha 'assolto' Fico: «Non mi sembra una cosa così grave, ognuno può sentire l'inno nazionale in maniera diversa». Un altro ospite della giornata di ieri, l'ex magistrato e ora esponente di Liberi e Uguali, Pietro Grasso, ha spento sul nascere ogni polemica: «Non è questo il giorno per discutere di certe cose, ma un giorno di grande partecipazione per condividere ciò che sarà il futuro dell'Italia». Messaggi distensivi, quindi, dopo le tante critiche giunte da ogni schieramento politico: da Fratelli d'Italia (con le parole di Giorgia Meloni e Ignazio La Russa) al Pd (molto duri Davide Faraone, Monica Cirinnà e Vito Vattuone), passando per Forza Italia.
 



 

 

Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Maggio 2018, 13:29
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