Femminicidio, sì unanime al Senato per una commissione d'inchiesta bipartisan. Lungo applauso dopo la votazione

Dopo il passaggio alla Camera, la commissione potrà cominciare a lavorare

Video

di Redazione web

La lotta alla violenza sulle donne non conosce differenze di partito: è unanime l'approvazione dall'Aula del Senato per l'istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere. La votazione, con 139 sì, è stata seguita da un lunghissimo applauso dell'Assemblea nel giorno che precede la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Spetta ora alla Camera dare il via libera affinché la commissione inizi a lavorare.

Uccide la mamma con una coltellata e mette il corpo in un sacco dei rifiuti, arrestato 25enne ad Alessandria

Ami, L'avvocato Gian Ettore Gassani: «Il Codice Rosso ha fallito»

La Russa: Lavorare insieme contro ogni forma di odio

 

«Va salutata con soddisfazione la decisione per questa legislatura di passare da una commissione monocamerale a una bicamerale perché dimostra ancora di più e ancora meglio la volontà concorde di affrontare il problema per cercare se non di risolverlo almeno di limitarlo al minimo per poi debellarlo completamente». Così il presidente del Senato Ignazio la Russa in Aula al Senato. «I lavori di questa commissione - prosegue - cominceranno al più presto e confidiamo molto. È un segnale di unità e di coesione istituzionale. Lavorare insieme contro ogni forma di odio, di discriminazione e ingiustizia per offrire ad ogni donna a ogni persona vittima di violenza una reale opportunità di riscatto e di libertà».

 

 

Ronzulli: Repressione e prevenzione contro piaga femminicidi

 

«La costituzione della Commissione parlamentare d'inchiesta sul femminicidio, per la prima volta bicamerale, è per Forza Italia un passaggio necessario e doveroso, al quale aderiamo con profonda convinzione. Siamo pronti a dare il nostro contributo per vincere una guerra che deve essere combattuta su più fronti, a cominciare proprio dall'impegno delle istituzioni. Un impegno che non può e non deve avere appartenenze né colori politici, di fronte al quale non esistono maggioranza e opposizione». Lo ha detto, intervenendo in Aula, la presidente del gruppo di Forza Italia in Senato, Licia Ronzulli. «Abbiamo introdotto norme per inasprire le pene, approvato leggi per assicurare il gratuito patrocinio a spese dello Stato per le donne che siano state maltrattate o violentate, indipendentemente dalle loro condizioni economiche, potenziato i centri antiviolenza e le case rifugio, previsto strumenti per permettere alle donne il reinserimento nel mondo del lavoro, così da ottenere l'autosufficienza economica.

L'ammonimento al coniuge colpevole di atti violenti, ancora in fase sperimentale e su base volontaria, ha dato un buon risultato - ha proseguito -. Ma i dati dicono che la strada da fare per tutelare le donne vittime di violenza e vincere questa piaga sociale è ancora lunga. Il 'codice rosso' soffre di una lacuna che va colmata: la mancanza di forme di protezione personale nei confronti delle donne che denunciano, laddove si prefiguri una minaccia grave e concreta».

Cucchi: Non abbassare la guardia

 

«Nel nostro Paese le donne continuano a morire per il semplice fatto di essere donne. Alleanza Verdi e Sinistra vota convintamente a favore dell'istituzione di una commissione d'inchiesta bicamerale che indaghi questo fenomeno». Lo ha detto in aula la senatrice Ilaria Cucchi, dell'Alleanza Verdi e Sinistra. «Non si può abbassare la guardia, perché il contrasto alla violenza contro le donne deve essere una priorità assoluta e perché il Parlamento deve farsi promotore del necessario rinnovamento normativo che consenta il superamento del sistema culturale patriarcale che è alla base delle diseguaglianze, della attuale costante prevaricazione sul genere femminile e quindi, della violenza stessa. Dobbiamo lavorare insieme affinché la sicurezza delle donne diventi una priorità dello Stato», ha spiegato.

Maiorino: Ogni morte è fallimento dello Stato

 

«Il nostro Paese ha fatto enormi passi avanti, quanto meno nel riconoscere il fenomeno del femminicidio e cercare di arginarlo. Con l'introduzione del cosiddetto Codice Rosso, che individuandone correttamente la specificità, attribuisce una corsia preferenziale alle denunce per violenza, le donne denunciano di più. E questo è un ottimo risultato di cui come M5S siamo orgogliosi. Ma l'aumento delle denunce ha anche evidenziato drammaticamente le carenze di un sistema ancora incapace di far sì che la denuncia sia davvero il primo passo verso la salvezza e la libertà. Troppo spesso le donne che denunciano trovano comunque la morte, e questo è un fallimento per tutte e tutti noi. È un fallimento dello Stato. L'istituzione della commissione d'inchiesta sul Femminicidio dovrà servire soprattutto a colmare questo gap e far sì che il coraggio della donna che denuncia sia premiato, e non tradito dallo Stato». Così la vicepresidente del gruppo M5S al Senato Alessandra Maiorino nel suo intervento in aula sull'istituzione di una Commissione di inchiesta sul femminicidio.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 24 Novembre 2022, 12:37
© RIPRODUZIONE RISERVATA