Renzi lascia e lacera il Pd. Di Maio: "Tocca a noi".

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di Alessandra Severini
E' un addio condito da veleno quello di Matteo Renzi alla segreteria dem. Dopo la sonora sconfitta, il segretario ha annunciato che lascerà la guida del Pd, ma lo farà solo dopo l'insediamento del governo. L'obiettivo è chiaro: gestire i gruppi in vista dell'elezione dei presidenti delle Camere ed evitare ogni possibile accordo con il M5s. Ma questa scelta squassa il partito e provoca durissime prese di posizione anche fuori dalla minoranza. Luigi Zanda firma una nota il cui contenuto sarebbe condiviso da Dario Franceschini, in cui accusa Renzi di “manovre per prendere tempo”. Dalla minoranza Andrea Orlando accusa: “Cerca alibi, non servono bunker ma pluralismo”. I big vorrebbero una gestione “collegiale” e hanno fatto pressione sul segretario perchè lasciasse subito al vicesegretario Maurizio Martina, come a suo tempo fecero Veltroni e Bersani. Ma lui non molla: “Niente reggenze o caminetti - dichiara - serve un congresso con un confronto vero e un segretario eletto con le primarie”.



I 5 stelle si godono invece la vittoria, ma la strategia futura del Movimento sta tutta nei toni e nelle parole accuratamente scelte da Luigi Di Maio. L'esultanza non si nasconde e neanche il sorriso: “Inizia oggi la Terza Repubblica, quella dei cittadini”, dice il leader pentastellato, ma poi diventa chiaro che l'obiettivo del Movimento è non lasciarsi scappare questa occasione di guidare il paese. E allora pronti al dialogo con le altre forze politiche a cominciare dalla nomina dei presidenti delle Camere e piena fiducia nel capo dello Stato: “Siamo aperti al confronto con tutte le forze politiche a partire da figure di garanzia da individuare per le presidenze delle Camere. Sono fiducioso che il presidente della Repubblica saprà guidare questo momento con autorevolezza e responsabilità, come ha sempre fatto”.

Il M5s guarda innanzitutto al Pd senza Renzi come l'interlocutore più adatto per un governo di programma. In funzione della formazione della maggioranza di governo, molto dirà l'elezione dei presidenti delle Camere, per la cui guida il Movimento proporrà una rosa di nomi di garanzia, proprio per lasciare aperti dei canali di dialogo a sinistra. Difficile invece un'asse con la Lega, anche perchè Salvini ha giurato fedeltà alla coalizione di centrodestra. Ad Arcore, però, dove ha visto Berlusconi, il segretario del Carroccio è stato chiaro: la leadership della coalizione è sua e sua sarà la parola decisiva su alleanze e programmi. In un tale, complicato quadro dovrà muoversi il presidente Mattarella che comunque darà l'incarico solo a chi dimostrerà di avere più chance di portare a casa il risultato.




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LA GIOIA DI BEPPE GRILLO «Ero quasi convinto, nei momenti di sconforto, che un nulla rassegnato avesse conquistato la stragrande maggioranza delle menti e dei cuori. Che tutto quello che abbiamo fatto fosse sbocciato troppo tardi, davanti al fuoco di fila dei media. Invece voi avete saputo guardare oltre quelle polveri, ve ne sono grato. E allora grazie gente, per aver visto e interpretato il nostro impegno per quello che è. Forse possiamo parlarne di nuovo, usare ancora quel verbo che era tutto. Perché è sempre stato tutto per chi la vive: la passione». Così Beppe Grillo sul blog. 

FORZA ITALIA SI COMPLIMENTA CON SALVINI «Forza Italia ha raccolto un consenso importante del quale siamo grati agli elettori che ancora una volta hanno confermato al movimento la loro fiducia. Questo pomeriggio il Presidente Berlusconi ha incontrato Matteo Salvini e nel complimentarsi con lui ha confermato che con questo risultato le forze del centro-destra potranno rafforzare la coalizione che dovrà ottenere il mandato di governare l'Italia per far ripartire il nostro Paese». È quanto si legge in una nota di Forza Italia.

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In attesa che la parola passi al Colle, oggi hanno parlato i big. Grillo si precipita a Roma per condividere con Di Maio il trionfo direttamente nella capitale; Salvini è invece atteso alle 11 a via Bellerio per una conferenza stampa dove sarà importante soppesare ogni singola parola per capire se sterzerà verso l'M5S dopo aver reclamato la leadership del centrodestra. 

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Sempre dal fronte del centrodestra, si dovrà attendere questo pomeriggio (alle 15) la lettura del voto di Giorgia Meloni. E in pomeriggio anche Renzi parlerà al Nazareno, per un'analisi della cocente sconfitta che avvia un inevitabile redde rationem nel Pd dal quale, non è escluso, potrebbe uscirne dimissionario. 

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Stando agli ultimi dati ufficiali per la Camera (quando appunto mancano circa 5 mila sezioni da scrutinare su 61.401) i 5 Stelle toccano il 32%, Salvini arriva ad un punto percentuale dai dem (19% il Pd, 18% la Lega), Forza Italia è al 13,9% e Fdi al 4,3% (con un 36,2% che fa del centrodestra la coalizione vincente ma lontana dalla maggioranza di governo), Leu è al 3,3% e la Bonino al 2,6%, ad un passo dalla soglia dell'autonomia del 3%. Dati che sostanzialmente si replicano al Senato, dove devono essere scrutinate ancora 5 mila sezioni su 61.401.​​

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DI MAIO: EMOZIONE INDESCRIVIBILE «È una bella giornata, nonostante la pioggia»: queste le parole di Luigi Di Maio mentre poco dopo le 10 usciva dalla sua abitazione a Roma dopo il trionfo del M5s. «È un dato storico ed è stata un'emozione indescrivibile», ha aggiunto salendo sull'auto bianca venuta a prenderlo. «Quello che stiamo vivendo in queste ore é un'emozione indescrivibile», scrive Di Maio, su Instagram, dove posta una foto che lo ritrae stretto in un abbraccio con Beppe Grillo, arrivato in mattinata a Roma, sotto lo sguardo di Davide Casaleggio e Alessandro Di Battista. 
 
«Per il M5s queste elezioni sono state un trionfo: grazie a circa gli 11 milioni di italiani che ci hanno votato e dato la loro fiducia». Così Luigi Di Maio che sta dichiarando all'hotel Parco dei Principi. «Siamo aperti al confronto con tutte le forze politiche a partire dalle figure di garanzie che vorremo individuare per le presidenze delle due camere ma soprattutto per i temi che dovranno riguardare il programma di lavori». «Sono fiducioso che il presidente della Repubblica saprà guidare questo momento con autorevolezza e responsabilità».

«Il M5s triplica il numero dei parlamentari eletti», ha detto Di Maio sottolineando che «ci sono intere regioni che sono andate al Movimento Cinquestelle». «Sentiamo la responsabilità di dare un governo al Paese. Lo diciamo soprattutto agli investitori: noi questa responsabilità la sentiamo», e ricorda: «oggi le coalizioni non hanno i numeri per governare». «Oggi inizia la terza Repubblica e sarà la Repubblica dei cittadini italiani». 



SALVINI: RINGRAZIO IL POPOLO DELLA RETE Raffica di flash all'arrivo di Matteo Salvini nella sala stampa del quartier generale della Lega, in via Bellerio a Milano. Il leader del Carroccio, sorridente, ha mandato baci verso le telecamere, prima di sedersi per commentare i risultati delle elezioni politiche. «Ringrazio il popolo della Rete, questa è una vittoria anche dell'informazione libera», le sue prime parole. «A Bergamo la Lega è sopra il 40%, a Treviso al 32, a Trento al 26, a Imperia al 24. A Reggio Calabria al 6%, ed è un percorso che comincia dal Sud: da donne e uomini che vogliono orgoglio e non assistenza».

«No a coalizioni strane. No, no no...». Ripete tre volte «no» Matteo Salvini ai giornalisti che, in conferenza stampa, gli chiedono se per la Lega sia possibile una coalizione diversa da quella del centrodestra. «La squadra con cui ragionare e governare è quella di centrodestra», ha detto Salvini. «Sono uno che mantiene la parola data - aggiunge - e l'impegno preso riguarda la coalizione di centrodestra, che ha vinto e che può governare». «Siamo cresciuti anche più dei Cinque Stelle che sono evidentemente primi, quindi complimenti, ma la Lega è quella che è cresciuta dal 4 al 18%». «È una vittoria straordinaria che ci carica di orgoglio, gioia e responsabilità». «Sono e rimarrò populista: chi ascolta il popolo fa il suo dovere. Di 'radical-chic' gli italiani non ne hanno più voglia».



«All'interno del centrodestra credo che tutti debbano essere contenti, il centrodestra ha vinto e può governare», ribadisce Salvini in conferenza stampa, aggiungendo che lui è «uso mantenere la parola data» e negando «coalizioni strane». «Ho detto che avrei parlato con tutti ma non siamo usi a cambiare idea ogni quarto d'ora - sottolinea -. La Lega ha vinto nel centrodestra e resterà alla guida del centrodestra». «La squadra a cui mancano meno numeri per avere la maggioranza alla Camera e al Senato è quella del centrodestra. A seggi chiusi lavoreremo perché la squadra più vicina arrivi a essere maggioranza. Ci sono collegi dove vinci o perdi per cinquanta voti e vogliamo avere il quadro chiaro». 


 
Ultimo aggiornamento: Martedì 6 Marzo 2018, 10:31
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