Debito pubblico, la lettera Ue all'Italia. «I progressi sono insufficienti». E lo spread risale

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La riduzione del debito pubblico è essenziale per la stabilità finanziaria e se resta l'incertezza sulla possibilità di imboccare un sentiero decrescente, rischia di incidere negativamente sulle stesse prospettive di crescita del Paese. Lo afferma la Corte dei Conti, che invita ad usare eventuali risparmi sul reddito di cittadinanza per rientrare dal debito. È in arrivo, intanto, la lettera della Commissione Ue sullo scostamento nei conti dell'Italia. Il governo ha 48 ore per rispondere alla richiesta annunciata di una manovra bis subito.



«Progressi insufficienti». L'Italia non ha fatto sufficienti progressi sul debito nel 2018. Lo scrive la Commissione Ue nella lettera di richiesta di chiarimenti inviata all'Italia. La Commissione chiede quindi una risposta entro venerdì. Nella lettera inviata al ministro dell'Economia, Giovanni Tria, il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis e il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici, spiegano che la Commissione «valuta la preparazione di un rapporto in base all'articolo 126.3 del trattato, su cui il Comitato economico e finanziario (Efc) darà la sua opinione». I commissari ricordano quindi che gli Stati membri possono evidenziare fattori rilevanti che possono aiutare a comprendere complessivamente «in termini qualitativi l'eccesso rispetto al parametro di riferimento». Per questo, per permettere alla Commissione di prendere interamente in considerazione le informazioni aggiornate sui fattori rilevanti, «apprezzeremmo - scrivono Moscovici e Dombrovskis - di ricevere una risposta entro il 31 maggio».

Lettera in partenza. Parte quindi oggi la lettera della Commissione Europea al governo italiano in cui si chiederà quali fattori rilevanti giustifichino, secondo l'esecutivo, il mancato rispetto della regola del debito nel 2018, anno in cui il debito pubblico italiano, anziché diminuire in rapporto al Pil, è aumentato dal 132,2%, dal 131,4% del 2017, per via della crescita debole dell'economia italiana. Si tratta di un passaggio formale previsto, propedeutico alla redazione di un rapporto ex articolo 126.3, in cui la Commissione valuta le ragioni che spiegano il mancato rispetto della regola del debito, per cui se uno Stato ha un debito superiore al 60% del Pil, come è il caso dell'Italia, deve ridurlo in misura soddisfacente. Il debito italiano, a causa principalmente della frenata dell'economia, è aumentato, anziché diminuire o rimanere stabile in rapporto con il Pil. Oltre all'Italia, anche altri tre Paesi membri riceveranno lettere analoghe, ma il caso dell'Italia è il più importante, vista la dimensione del nostro debito pubblico. La lettera, a differenza dello scorso autunno quando si lavorava su dati previsionali, terrà conto dei dati a consuntivo, certificati da Eurostat in aprile.

Lo spread tra Btp e Bund risale a 283 punti base dopo la lettera dell'Ue inviata all'Italia per chiedere chiarimenti sui conti pubblici. Il rendimento del decennale italiano è in rialzo al 2,65%. In giornata il differenziale era sceso fino a 277 punti.

 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 29 Maggio 2019, 16:22
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