Draghi ha accettato l'incarico: Franco all'Economia, Colao alla Transizione digitale

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Mario Draghi ha sciolto la riserva e ha reso nota la lista dei ministri del suo esecutivoNasce quindi l'attesissimo governo Draghi i cui componenti giureranno domani, sabato 13 febbraio, nelle mani del Presidente della Repubblica Mattarella. Draghi sembra muoversi ancora nel solco di quanto fatto dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi con il suo governo del 1993-94.

L'esecutivo di Draghi è un perfetto mix tra ministri politici e tecnici. Tra i tecnici spuntano i nomi di Vittorio Colao all'Innovazione tecnologica e la transizione digitale, e di Roberto Cingolani al ministero alla transizione ecologica (assorbendo le competenze in materia di energia in passato di altri ministeri). Alla giustizia ci sarà la professoressa Marta Cartabia, già presidente della Corte Costituzionale. Il ministro dell'Economia e delle Finanze sarà Daniele Franco fino ad oggi direttore generale di Banca d’Italia e presidente Ivass. All'istruzione va Patrizio Bianchi e Maria Cristina Bianchi all'Università. Enrico Giovannini è il nuovo ministro delle Infrastrutture e dei trasporti.

 

Nuovo ministero del turismo con portafoglio per Roberto Garavaglia.  
Tra i confermati Lugi Di Maio agli esteri, Lorenzo Guerini alla Difesa, Dario Franceschini alla Cultura (senza turismo) e Roberto Speranza alla Salute. Tornano ministri Roberto Brunetta - proprio alla Pubblica amministrazione - e Maria Stella Gelmini agli Affari generali e alle Autonomie. Da segnalare il ritorno in un governo di Mara Carfagna come ministro del Sud e della Coesione territoriale.

Tra i non confermati: Teresa Bellannova, che perde il ministero dell'Agricoltura, Francesco Boccia agli Affari regionali e Lucia Azzolina, non confermata nel ruolo di ministro dell'Istruzione. Anche Bonafede, ministro della Giustizia molto contestato nella precedente maggioranza, è saltato.  

Roberto Garofoli è il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.

Da un punto di vista politico esce ridimensionata proprio Italia Viva che avrà un solo ministro, mentre il Movimento 5 Stelle ne avrà 4. Tre a testa per Forza Italia, Pd e Lega; Roberto Speranza rappresenta Leu. Fuori sia Azione di Carlo Calenda sia +Europa di Emma Bonino. Ma mancano ancora i sottosegretari e viceministri. Per ora sono solo otto le donne che fanno parte dell'esecutivo. 

DIRETTA

Ore 19.50 La lista completa dei ministri del nuovo governo

Ore 19.41 Mario Draghi ha accettato l'incarico.

Il giuramento avverrà domani alle ore 12.

Ore 19.40 Come da prassi istituzionale, dopo il suo passaggio al Quirinale il premier incaricato Mario Draghi incontrerà il presidente del Senato, Elisabetta Casellati e quello della Camera, Roberto Fico. 

Ore 19,30 Continua il colloquio di Mario Draghi con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Ore 18.59 Mario Draghi è arrivato al Quirinale da Mattarella con la lista dei ministri. La sua auto ha appena varcato l'ingresso. 

Ore 18.27 Lo spread tra Btp e Bund tedeschi chiude a 90 punti, mentre si attende l'incontro tra Mario Draghi e il Capo dello Stato Sergio Mattarella per la formazione del nuovo governo. Il rendimento del decennale italiano si attesta allo 0,47%, dopo aver toccato un nuovo minimo storico allo 0,426%.

Ore 18.00 Mario Draghi salirà al Colle alle 19 per sciogliere la riserva e presentare la squadra dei ministri

M5s a rischio scissione

Il M5s fa invece i conti con il day after del sì a Draghi, che ha causato l'addio di Alessandro Di Battista. A sedare i malumori di dirigenti politici e iscritti (4 su dieci, stando ai numeri forniti ieri dalla piattaforma Rousseau) arriva oggi Luigi Di Maio: «Spero e credo che non sarà un addio». Senza nascondere il rapporto spesso ruvido con l'altro dioscuro dei 5 stelle,(«in diverse circostanze abbiamo avuto una visione diversa») Di Maio dice di rispettare e chiede rispetto per la scelta del Dibba. Con lui «come con pochissimi altri, il MoVimento sarà sempre in debito». Ma Di Battista rivendica la sua coerenza e chiosa: «È finita una bellissima storia d'amore».

Meloni indecisa, Salvini no. Nel Pd c'è tensione

«Come votare lo valuteremo alla fine dopo aver visto la squadra e il programma. Non sappiamo nulla. Siamo inebriati ma sul nulla», ironizza la leader Fdi Giorgia Meloni ancora indecisa sul no o sull'astensione. Non ha dubbi invece Matteo Salvini, pronto anche a governare con esponenti ai suoi antipodi. «Se c'è di mezzo la salute dei nostri figli, il lavoro delle partite Ive, riportare a scuola i ragazzi, metto da parte antipatie e simpatie e mi metto al lavoro», sostiene il leader della Lega rispetto all'alleanza con Laura Boldrini con la quale ha avuto in passato aspri diverbi. E anche il Pd spera che le acqua interne si calmino: dopo il serrate i ranghi, chiesto ieri dal segretario Nicola Zingaretti, stamattina anche il governatore emiliano Stefano Bonaccini, indicato come competitor al prossimo congresso, stoppa la corsa al congresso: «Parlarne ora è da marziani», dice usando la stessa metafora del leader dem. 


Ultimo aggiornamento: Sabato 13 Febbraio 2021, 08:47
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