Consultazioni, Draghi ha incontrato Lega e M5S. Salvini: «Noi a disposizione». Crimi: «Ci saremo con lealtà»

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Si è concluso il primo giro di consultazioni del premier incaricato Mario Draghi, che stamattina ha visto la Lega e il M5S

Beppe Grillo show al vertice M5S prima dell'incontro con Draghi: «Ora uniti e compatti»

M5s: «Ci saremo con lealtà, serve una maggioranza politica solida»

«Abbiamo ribadito il concetto che quando e se si formerà un nuovo governo noi ci saremo sempre con lealtà». Lo dice il capo politico M5S Vito Crimi dopo le consultazioni con il premier incaricato Mario Draghi. Il nuovo governo deve avere «un'ambizione solidale, ambientalista, europeista. E partendo da quello che è stato già realizzato. Abbiamo trovato da parte sua la consapevolezza di partire con l'umiltà di chi accoglie quanto fatto prima. Abbiamo ribadito la nostra volontà che non siano indebolite misure come il reddito di cittadinanza».

Salvini: «Non abbiamo posto condizioni, noi a disposizione»

«Noi non poniamo condizioni. Altri lo fanno, noi nessuna conizione né su persone né sulle idee. Il bene del paese deve superare interesse personale e partitico». Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini al termine dell'incontro con Draghi. «Nessuna tassa, semmai una pace fiscale per aiutare i cittadini. Molto tempo lo abbiamo impiegato sullo sviluppo e crescita». «E' stata mezz'ora di confronto interessante e stimolante sui temi concreti sull'idea dell'Italia che per diversi aspetti coincide», ha detto il segretario della Lega aggiungendo: «Noi siamo a disposizione, siamo la prima forza politica del paese, siamo una forza che dove governa lo fa con ottimi risultati a differenza di altri crediamo non si può andare avanti a colpi di no». «Ciascuno deve rinunciare ad un pezzo di priorità per fare un tratto di strada che, non sarà lungo, insieme. Sull'immigrazione l'Ue ci chiede di difendere le frontiere non penso dunque che sia questo un tema divisivo», ha quindi aggiunto Salvini.

Le dichiarazioni di appoggio a Draghi

Ora dopo ora si consolida la maggioranza che sosterrà il governo Draghi. Sarà larga e potrebbe andare oltre il perimetro del modello Ursula: Pd, Forza Italia e Italia Viva ma anche i 5S e LeU ci stanno e i segnali di apertura da parte della Lega sono sempre più netti. Matteo Salvini si smarca dall'alleata Meloni, che non voterà la fiducia al nuovo esecutivo: il leader leghista fa addirittura intendere di volere entrare nella squadra, con tanto di ministri. E scende in campo direttamente Beppe Grillo nel tentativo di far virare definitivamente i cinquestelle: il fondatore del Movimento approda a Roma ed è pronto a partecipare alle consultazioni. 

La Lega

 

Alle 11 Draghi riceverà la delegazione della Lega, formata dal leader Matteo Salvini e dai capigruppo di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo.

La linea del Carroccio è stata esplicitata nelle ultime ore da Salvini, con dichiarazioni sempre più nette. «Non facciamo le cose a metà, se ci siamo ci siamo, altrimenti collaboriamo dall'opposizione, come abbiamo fatto nell'ultimo anno e mezzo», ha detto Salvini nella mattinata di ieri, prima di ribadire alcuni concetti dal proprio profilo Twitter. «Non vedo ipotesi strampalate, governi tecnici o appoggi esterni. O ci sei o non ci sei, l'ho dimostrato da ministro dell'Interno. Se parteciperemo lo faremo da primo partito italiano», ha scritto Salvini, aggiungendo: «Con il professor Draghi parleremo domani della nostra idea di Italia, non possiamo dire 'sì' o 'no' a prescindere, in un momento in cui l'interesse del Paese deve venire prima di quello dei partiti. Di certo diremo di no all'aumento delle tasse e Imu, no alla patrimoniale evocata da Grillo, no all'azzeramento di quota 100. Gli italiani chiedono coraggio e serietà».

Sul tema dell'appoggio al governo -con quotazioni in ascesa- Salvini si è spinto dove mai era arrivato con il perentorio "noi non facciamo le cose a metà, se ci siamo ci siamo" puntando a un esecutivo politico, di cui Draghi si dovrà fare carico, decidendo quali partiti imbarcare e soprattutto in che forma. Spuntano anche i ministri della Lega, con Giorgetti tra i nomi più gettonati. Poi, negli stessi minuti in cui Giorgia Meloni ha concluso le consultazioni con il premier incaricato, mettendo nero su bianco il no di Fdi al governo, Salvini è parso far cadere pure il veto a una sua possibile coabitazione al governo con gli ex alleati del M5S: «Chi sono io per dire 'tu no'. Noi con Draghi non diremo non voglio tizio». 

M5S

Dopo la Lega, toccherà al Movimento 5 Stelle. Alle 12.15 si presenterà da Draghi una delegazione composta dal Garante, Beppe Grillo e dal Capo politico, Vito Crimi. Per il Senato saranno presenti il capogruppo Ettore Licheri e il vice capogruppo Andrea Cioffi. Per la Camera sarà presenti il capogruppo Davide Crippa e il vicecapogruppo Riccardo Ricciardi.

A quanto apprende l'Adnkronos, prima di incontrare Draghi per le consultazioni, i 'big' del M5S faranno un punto a Montecitorio alle 11 in un vertice a cui prenderà parte anche il premier uscente Giuseppe Conte. Saranno presenti Grillo, Luigi Di Maio, Riccardo Fraccaro, Alfonso Bonafede, Paola Taverna e Stefano Patuanelli, oltre a Crimi e ai capigruppo M5S di Camera e Senato. Da Draghi, si presenterà un Movimento alle prese con un vivace dibattito interno sulla posizione da assumere in relazione all'esecutivo. Grillo, rispetto al 'no' iniziale, ha mutato orientamento. Dopo aver detto, martedì scorso, agli ormai ex ministri che lo avevano sentito, 'mai con Draghi, avanti con Conte', ha virato. Ma la condizione è che quello di Draghi sia un esecutivo politico, con il M5S nel ruolo di uno dei cardini. 


Ultimo aggiornamento: Domenica 7 Febbraio 2021, 09:28
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