Dpcm, le ipotesi in campo: bar e ristoranti chiusi e coprifuoco alle 18 nelle regioni più a rischio

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di Simone Pierini

Governo, Regioni, Province e Comuni si sono confrontati a lungo, oggi, sulle misure allo studio per cercare di arginare la seconda ondata del coronavirus. Una riunione riservata, sottolinea in serata la Conferenza delle Regioni, che invita a prendere con le molle le indiscrezioni trapelate. Si tratta solo di ipotesi, al momento, e l'incontro continuerà anche domani. 

Bar e ristoranti chiusi anche a pranzo nelle regioni con tasso di contagi a rischio. Le zone critiche sono Lombardia, Piemonte, Calabria, Campania, Veneto e Liguria. Poi coprifuoco alle 18, con chiusura delle attività commerciali e per la cura alla persona, salvo farmacie, parafarmacie e alimentari. In base a quanto si apprende da fonti della maggioranza, sono alcune delle misure allo studio del governo per il nuovo dpcm. Sempre nelle aree a rischio, chiusi anche i musei e stop ai distributori automatici. Smart working nella Pubblica amministrazione, salvo i servizi pubblici essenziali. Si starebbe pensando inoltre a estendere la didattica a distanza anche alla seconda e terza media, con obbligo di mascherina sempre per le lezioni in presenza, cioè alle elementari e in prima media

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Domani il premier Giuseppe Conte illustrerà al Parlamento l'orientamento che intende dare al nuovo dpcm. Ma - a quanto si apprende da fonti della maggioranza - la firma vera e propria del testo potrebbe non arrivare domani sera ma martedì. Questo per consentire di risolvere i nodi che ancora sono aperti con le Regioni. 

LOCATELLI: «LIMITAZIONI A SPOSTAMENTI INTERREGIONALI» Il dpcm annunciato «andrà nella direzione del principio di proporzionalità e ragionevolezza che ha guidato le scelte fino ad ora, facendo leva su qualche misura come la limitazione agli spostamenti interregionali se non per ragioni indifferibili, di salute o di lavoro». Ha affermato il presidente del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli e a Che tempo che fa su Rai Tre. «La scuola e l'eventuale attivazione di periodo di Dad non è un totem intangibile - ha aggiunto Locatelli - In situazioni di alcune realtà territoriali in cui si vuole ottenere una flessione della curva, può essere una misura da considerare».

LOCKDOWN È il punto più controverso. Il governo sta valutando l'ìpotesi di zone rosse mirate nelle aree dove il virus circola di più, i governatori sono divisi tra chi auspica misure uniformi a livello nazionale, come Attilio Fontana (Lombardia) e Stefano Bonaccini (Emilia Romagna), e chi invece vorrebbe il proprio territorio esentato dalla chiusura, come Luca Zaia (Veneto).

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SCUOLA, DAD IN TERZA MEDIA Il governo valuta la didattica a distanza (dad) estesa anche alla terza media, i governatori non sarebbero contrari, Michele Emiliano in testa. «Dobbiamo salvaguardare le scuole, soprattutto le elementari e medie - dice il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, segretario del Pd -.

ma credo che fare la dad per un mese può salvare l'anno scolastico». Per il ministro Francesco Boccia «non si deve prendere una decisione univoca, ma deve dipendere dal grado di Rt (indice di contagiosità, ndr) in ogni regione».

COPRIFUOCO ALLE 18 Sarebbe questa la vera novità emersa dal vertice con gli Enti locali: tutti a casa per quell'ora in tutta Italia, tranne motivi di lavoro o di salute o di estrema necessità. La misura sarebbe sostenuta dal governatore dell'Emilia Romagna Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni, che parla di «stop alla circolazione dopo un certo orario».

ANZIANI A CASA L'espressione «lockdown generazionale» è stata coniata di recente e indica l'idea di confinare gli anziani per metterli al riparo dal contagio. Secondo l'Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi), che ha condotto una ricerca specifica, permetterebbe di salvare migliaia di vite, vista l'altissima mortalità tra gli ultra ottantenni. Il governatore ligure Giovanni Toti - nella bufera per un tweet infelice - propone di tenere a casa gli over 75, appoggiato dai colleghi della Lombardia e del Piemonte.

STOP A SPOSTAMENTI TRA REGIONI Il governo lo sta valutando e i sindaci non sono contrari. «Il governo è al fianco delle Regioni per eventuali ulteriori restrizioni condivise», ha detto il ministro Boccia, secondo il quale «ogni presidente di regione può intervenire in base alle esigenze e criticità del proprio territorio».

ASSISTENZA SANITARIA A DOMICILIO Collegata alla riduzione della mobilità, è stata esplicitata come richiesta dal presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci, che ha auspicato «l'adozione di piani terapeutici/farmacologici, limitando la pressione sugli ospedali».

CHIUSURA CENTRI COMMERCIALI NEL WEEKEND È una proposta dei Comuni per bocca del presidente dell'Anci Antonio Decaro, sindaco di Bari. L'obiettivo è evitare gli assembramenti che si creano nei centri.

CHIUSURA SPORTELLI SCOMMESSE IN BAR E TABACCHI Sempre da una proposta di Decaro, considera che in questi esercizi si sposta il flusso di chi trova chiuse le sale scommesse, creando mini-assembramenti potenzialmente favorevoli al contagio.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 2 Novembre 2020, 11:27
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