Nuovo Dpcm, alle Regioni il potere di differenziare le aree più a rischio: cosa potrebbe succedere

Nuovo Dpcm, alle Regioni il potere di differenziare le aree più a rischio: cosa potrebbe succedere

Il nuovo Dpcm lascia alle singole Regioni la possibilità di individuare aree più o meno a rischio all'interno dei territori. Secondo le nuove misure approvate, infatti, all'interno di una Regione potranno essere applicate norme diverse ad aree diverse, in base all'Rt di contagio e alle difficoltà dei sistemi sanitari dovuti al covid.

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In pratica le stesse Regioni potranno stabilire se una provincia o una città debbano adottare misure più o meno restrittive in base a una serie di fattori, quindi all'interno di una regione arancione  potrebbe essere individiata una città o una provincia che rientra nel criterio delle gialle o rosse.

Nello specifico il Dpcm recita: «Con ordinanza del Ministro della Salute adottata ai sensi del comma 1, d’intesa con il Presidente della Regione interessata, può essere prevista, in relazione a specifiche parti del territorio regionale, in ragione dell’andamento del rischio epidemiologico, l’esenzione dell’applicazione delle misure di cui al comma 4». Il comma 4 si riferisce alla differenza tra le aree gialle e quelle arancioni. Va specificato che allo stesso modo le Regioni potranno individuare aree più a rischio e quindi creare delle zone rosse.

Il ruolo di stabilre questi cambiamenti è dei governatori territoriali, anche se poi a decretarle sarà, di fatto, il ministro della Salute Roberto Speranza, proprio come è avvenuto finora con le singole ordinanze, sempre firmate da lui d’intesa con i vari Presidenti.


Ultimo aggiornamento: Giovedì 5 Novembre 2020, 14:47
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