Decreto elezioni, scontro Casellati-Taverna. Poi il Senato vota la fiducia: il testo è legge

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È subito bagarre al Senato in avvio della seduta per la ripetizione del voto di fiducia sul decreto legge per le prossime elezioni suppletive, regionali e comunali e l'election day per il referendum costituzionale sulla riduzione del numero dei parlamentari, dopo che ieri la votazione è saltata per mancanza del numero legaleLa fiducia sul decreto è stata approvata con 158 voti favorevoli, zero contrari e astenuti. Il testo è legge. Presenti in Aula 162, votanti 158. L'opposizione, come già accaduto ieri nel voto poi annullato, non è stata presente in Aula.

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Alcuni senatori sono intervenuti per segnalare che ieri avevano chiesto la parola, ma che non l'avevano ottenuta anche per le difficoltà di essere visti dalle postazioni situate nelle tribune, oltre alle difficoltà di utilizzo dei tablet. Si sono registrati momenti di tensione, con l'intervento del presidente del Senato, Elisabetta Casellati, su quanto accaduto ieri e una polemica a distanza anche con la vicepresidente Paola Taverna, del Movimento 5 stelle. Quindi il processo verbale è stato approvato, con le modificazioni richieste da vari senatori. 

«Sono profondamente amareggiata di quanto accaduto, non c'ero io ma mi assumo le mie responsabilità. C'è stato un errore non imputabile a nessuno. Ho appreso ieri sera alle 20,45 che c'era stato questo problema. Mi si può dire tutto ma che si imputi alla Presidenza un errore informatico mi pare eccessivo. Chiedo scusa ma non posso rimproverarmi nulla», ha detto Casellati, parlando dell'annullamento del voto di ieri. «Poi se mancava una maggioranza non è attribuibile alla Presidenza».

«Non c'ero io, c'era la presidente Taverna, mi prendo le mie responsabilità», ha affermato tra l'altro Casellati ricostruendo quanto accaduto. «L'Ufficio di presidenza - ha protestato Taverna - è impersonale, fare nomi e cognomi svilisce solo l'istituzione.
Io ieri presiedevo in sostituzione del collega La Russa, che coscientemente sapeva quello che sarebbe successo in quest'Aula, ossia la volontà di far mancare il numero legale e non una contrapposizione politica tra chi era a favore o era contrario al provvedimento, ma l'intenzione di minare l'istituzione e la sua espressione e di mettere il Paese nella difficoltà su un provvedimento che riguardava la data delle elezioni. In particolare intendo denunciare in quest'Aula il comportamento vergognoso del senatore Gasparri, che ieri in televisione andava a raccontare che la presidenza aveva mistificato il risultato nella figura della vicepresidente, che è lì per far rispettare quest'Aula. Io non mi sono mai sottratta al mio dovere e ieri sostituivo un collega e sostituivo nella sua figura l'istituzione che rappresento con onore e che ho sempre portato avanti con il massimo rispetto». «Non capisco francamente -ha replicato Casellati- cosa significhi, lei ha sostituto è basta, lei è vicepresidente e quando io vado via lei ha sostituito. Cosa c'entra questa cosa? È una volontà di polemica inaccettabile». 

Ultimo aggiornamento: Venerdì 19 Giugno 2020, 16:48
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