Covid, il ministro Speranza: «Mascherine obbligatorie a scuola, ma non quando si è seduti. Prime dosi vaccino entro 2020»

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«È un passaggio delicato dell'evoluzione epidemiologica del nostro Paese, in Europa e nel mondo». Lo ha affermato il ministro della Salute Roberto Speranza nell'informativa al Senato sull'attuazione delle misure anti-Covid. «Rispetto al mio ultimo passaggio in quest'Aula, avvenuto il 10 agosto, il quadro epidemiologico europeo si è fatto ogni giorno significativamente deteriorato. E anche nel nostro Paese purtroppo, pur se in un quadro lontano dai Paesi europei che hanno riscontrato maggiori difficoltà, abbiamo rilevato una graduale salita del numero dei contagi», ha aggiunto il ministro. Si registra un «fortissimo abbassamento dell'età media. Questo è il dato più notevole» per quanto riguarda gli ultimi dati sul coronovarus, e non solo in Italia. L'età media è di 29 anni. Sul vaccino AstraZeneca «le prime dosi disponibili già entro il 2020».

SCUOLE E MASCHERINE
«Le mascherine a scuola sono obbligatorie, ma non quando si è seduti in classe»
, ha detto il ministro spiegando la scelta differente tra situazione di «dinamicità» e «staticità». «È obbligatoria nei momenti in cui c'è dinamicità tra gli alunni, negli spazi comuni quando c'è il rischio che venga meno il distanziamento. Al contrario, una volta seduti e distanziati dai compagni, la mascherina si potrà abbassare», le parole di Speranza. «La priorità assoluta è la riapertura delle scuole». Per questo obiettivo «abbiamo impegnato tutte le nostre energie». Ha sottolineato il ministro della Salute Roberto Speranza durante l'informativa al Senato. «Tutte le scuole riapriranno nel mese di settembre e riapriranno in sicurezza». L'Italia è «l'unico paese in Europa e nel Mondo che metterà a disposizione 11 milioni di mascherine per studenti e personale scolastico». Il ministro ha sottolineato che si tratta di mascherine chirurgiche e ha rivolto ringraziamenti al commissario Arcuri. Inoltre ha precisato che «le masherine a scuola sono obbligatorie: si deve tenere nei momenti dinamici» quando ci sono contatti e rischi concreti, mentre «nei momenti statici, si intede il momento in cui lo studente è fermo e ascolta il docente, in quel momento la mascherina può essere abbassata». La misura sulle mascherine «può essere rivista in casi epidemiologici particolari». 

«GOVERNO NON AVEVA MAI AUTORIZZATO RIAPERTURE DISCOTECHE»
«Voglio utilizzare questo passaggio in Parlamento per chiarire che il Governo nazionale, nei suoi provvedimenti formali, non aveva mai autorizzato la riapertura delle discoteche. Ma com'è noto, dal 16 di maggio le Regioni hanno la facoltà non solo di misure più restrittive - facoltà che era già presente nella fase più drammatica dell'emergenza - ma anche di mettere in campo misure meno restrittive, e dentro quest'ambito alcune Regioni hanno utilizzato queste facoltà». Lo ha precisato il ministro della Salute Roberto Speranza, nell'informativa al Senato sull'attuazione delle misure anti-Covid. «La seconda ordinanza che ho firmato durante queste settimane, il 16 di agosto - ha ricordato - riguarda la sospensione delle attività di ballo non sono nelle discoteche, ma anche in luoghi affini, e l'utilizzo obbligatorio delle mascherine all'aperto dopo le 18 nei luoghi dove c'è il rischio di assembramento». Il ministro ha sottolineato che «ogni ordinanza comporta evidentemente un sacrificio, un costo per il nostro Paese. Ma io ritengo che queste ordinanze siano state giuste e opportune - ha rivendicato - e ci consentono di conservare il vantaggio» guadagnato «rispetto ad Paesi».

«IN ITALIA TASSO INCIDENZA VIRUS TRA I MIGLIORI»
«I numeri ci illustrano lo scenario in maniera più semplice e lineare. Gli Ecdc hanno indicato il tasso di incidenza del virus di tutti i Paesi europei nelle ultime due settimane rispetto a 100mila abitanti: Spagna 205, Francia 88, Croazia 87, Romania 84, Italia a 23. Quest'ultimo è un dato molto simile a quello della Germania e che ad oggi è tra i migliori dati del contesto europeo». Lo ha ricordato il ministro della Salute Roberto Speranza nell'informativa al Senato sull'attuazione delle misure anti-Covid. «I numeri ci dicono alcune cose - ha aggiunto il ministro - in primi che il lockdown in Italia ha funzionato. E che il comportamento degli italiani e le misure del Governo e delle Regioni sono riuscite a piegare la curva e ci consentono un significativo vantaggio rispetto alla maggioranza dei Paesi Ue». 

«GRATI A UOMINI E DONNE DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE»
Quello ottenuto nel contenimento del coronavirus Sars-CoV-2 «non è un risultato del Governo o delle Regioni, ma di tutte le nostre istituzioni repubblicane e della nostra comunità nazionale, dentro una prova durissima chiaramente non ancora vinta, in una situazione ancora in costante evoluzione. Mi sia permesso di riconoscere questo» risultato «in primis alla forza, alla qualità e alla resilienza del nostro Servizio sanitario nazionale e in modo particolare agli uomini e alle donne che vi operano ai quali va e andrà sempre la nostra più sentita gratitudine». A sottolinearlo è stato il ministro della Salute, Roberto Speranza, oggi nell'informativa al Senato sull'attuazione delle misure anti-Covid. Parole di ringraziamento verso gli operatori sanitari che hanno suscitato l'applauso dell'Aula.

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 2 Settembre 2020, 19:46
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