Coronavirus, Conte pronto a chiedere la proroga allo stato d'emergenza fino al 31 ottobre. Cosa significa

Coronavirus, Conte pronto a chiedere la proroga allo stato d'emergenza fino al 31 ottobre. Cosa significa
Come chiesto dall'opposizione, ma non solo, e come annunciato il premier Giuseppe Conte farà oggi un "passaggio" in Parlamento per illustrare le motivazioni alla base della richiesta del prolungamento dello stato di emergenza per il Covid-19 fino al 31 ottobre 2020. L'appuntamento è per le 18.30 al Senato. 
Ma che cosa comportano questi tempi supplementari che per il Governo servono a contenere i contagi da coronavirus mentre per l'opposizione rappresentano  solo uno stratagemma per reggere il Paese in autonomia sfuggendo al confronto con essa grazie a Dpcm e ordinanze del ministro per la Salute?

Fra l'altro l'estensione del periodo dello stato di emergenza ingloba anche i giorni nevralgici in cui riapriranno le scuole con tutto il carico di incertezze che ne segue. E coinvolge anche i rapporti con gli altri paesi. 

I rapporti con gli altri Paesi
Resterà quindi il divieto di ingresso per chi arriva da Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù e Repubblica Dominicana e e inoltre l'obbligo della quarantena di due settimane per chi proviene da Bulgaria e Romania. Più difficile controllare chi proviene da questi paesi, ma facendo prima uno scalo magari in un paese europeo di Schengen.

Gli immigrati 
Il tema è tornato oggi di drammatica attualità. Durante lo stato di emergenza il Governo può intervenire con maggiore efficacia  nella gestione degli immigrati requisendo immobili oppure ordinando che siano ospitati in determinate strutture. Di questi giorno anche la necessità di schierare una nave di grandi dimensioni, almeno mille posti, in cui alloggiare i profughi per sottoporli a tamponi e quarantena.

Scuola
Durante lo stato di emergenza il commissario Domenico Arcuri può "saltare" molti dei passaggi burocratici necessari ad esempio per acquistare arredi e suppellettili per le aule scolastiche e anche per rifornire a prezzi controllati gli uffici pubblici di mascherine, visiere, kit per i test, guanti e disinfettanti. Ciò riguarda tutti gli uffici pubblici e non solo gli enti scolastici, ma è chiaro a settembre, con le aule che tra l'altro apriraranno e chiuderanno (in gran parte) per l'appuntamento elettorale, ci sarà bisogno della massima elastici per fronteggiare le nuove esigenze di strutture già in affanno prima dell'emergenza Covid.


Smart working
Il tema del telelavoro riguarda pubblico e privato.
Mentre è già al lavoro la commissione parlamentare che dovrà delineare un quadro normativo finora assente o assai lacunoso, anche perché la richiesta era molto bassa, il prolungamento dello stato di emergenza permetterà ai lavoratori dipendenti e alle aziende di usufruire dello smart working che garantisce il distanziamento sociale. La quota di lavoratori che resterà collegata da remoto è destinata comunque ad aumentare anche dopo l'emergenza coronavirus.

 
Ultimo aggiornamento: Martedì 28 Luglio 2020, 14:44
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