Il premier Conte in Senato: «App Immuni su base volontaria, riapertura su base nazionale. Nel nuovo decreto non meno di 50 miliardi»

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Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sta parlando in aula al Senato per la sua informativa a Palazzo Madama per l'emergenza coronavirus: il suo intervento è iniziato poco dopo le 15. Il premier ha parlato tra le altre cose della imminente fase 2, che potrebbe partire ai primi di maggio, e della app Immuni, di contact tracing. «Questo passaggio viene compiuto nella chiara della consapevolezza della necessità di coinvolgere il Parlamento tanto più in una fase in cui l'azione di governo rileva direttamente su beni primari della persona», ha detto Conte.

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«In alcune aree del Paese» si è verificata «un'esplosione incontrollata dei contagi nelle case di cura». «Sulla risposta sanitaria il governo ha elaborato una strategia in cinque punti. Il primo è mantenere e far rispettare distanziamento sociale, promuovere utilizzo diffuso di dispositivi di protezione individuale fino a quando non disponibili terapia e vaccino», ha detto Conte. Il governo punta a «intensificare in tutto il territorio la presenza di Covid hospital per la gestione ospedaliera di pazienti, in modo da ridurre notevolmente il rischio di contagio per operatori sanitari e pazienti». «Anche per le misure di distanziamento sociale ci saranno alcune modifiche, non ci sfugge» la difficoltà dei cittadini «nel continuare a rispettare» le regole anti contagio e «l'aspirazione al ritorno alla normalità». 

SULLA APP Il governo punta al «rafforzamento della strategia di mappatura dei contatti esistenti e di teleassistenza con l'utilizzo delle nuove tecnologie». «L'applicazione sarà offerta su base volontaria, non obbligatoria, faremo in modo che chi non vorrà scaricarla non subirà limitazioni o pregiudizi», aggiunge. Sulla app Immuni «i capigruppo di maggioranza e minoranza saranno costantemente informati e io stesso mi riservo di riferire alle Camere».

FASE 2 Quello della fase 2 è «uno dei passaggi più sensibili e complessi. Lo ripeto, un'avventatezza in questa fase può compromettere tutti i sacrifici che i cittadini con responsabilità e disciplina hanno affrontato fin qui». «Si prospetta una fase molto complessa: dobbiamo procedere a un allentamento del regime attuale delle restrizioni e fare il possibile per preservare l'integrità del nostro tessuto produttivo. Il motore del Paese deve avviarsi ma sulla base di un programma ben strutturato».

«Stiamo elaborando un programma di progressive riaperture che sia omogeneo su base nazionale e che ci consenta di riaprire buona parte delle attività produttive e anche commerciali tenendo sotto controllo la curva del contagio». E la soglia del contagio di riferimento «vogliamo che sia commisurata alla recettività delle strutture ospedaliere delle aeree di riferimento», aggiunge.

«Questa emergenza incide sulle fasce più fragili, rischia di creare nuove povertà e lacerare un tessuto sociale già provato.
Abbiamo già compiuto alcuni passi. Il governo però è consapevole che questi interventi non sono sufficienti: occorre un sostegno alle famiglie e alle imprese prolungato nel tempo ancora più incisivo».


50 MILIARDI NEL NUOVO DL «Le recenti previsioni del Fmi stimano una caduta del 9,1% del Pil. Di fronte a questo quadro dobbiamo potenziare ulteriormente la risposta di politica economica, perciò il governo invierà brevissimo al Parlamento un'ulteriore relazione con una richiesta di scostamento pari a una cifra ben superiore a quella stanziata a marzo. Sarà una cifra non inferiore a 50 miliardi di euro, con intervento complessivo che, sommando i precedenti 25 miliardi, sarà non inferiore a 75 miliardi». «Sono consapevole che i decreti finora adottati hanno lasciato parziali le legittime richieste delle forze politiche di voler contribuire con le proprie proposte. Assicuro che nella costruzione del corpus di misure del prossimo decreto legge sarà assicurata la massima attenzione alle istanze dei parlamentari».

SCONTRO CON LA LEGA «In un momento così difficile desidero confermare la piena disponibilità al dialogo, mio e dell'intero governo, con le forze di opposizione. Il contributo di una opposizione responsabile troverà sempre apertura e considerazione». «Che dici? Non sfottere! Bugiardo! Vergogna»: così i senatori della Lega hanno apostrofato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte quando ha assicurato «il massimo dialogo» all'opposizione nell'emergenza coronavirus. «Un pò di rispetto, per cortesia», ha detto la presidente Elisabetta Alberti Casellati per riportare la calma.

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Aprile 2020, 08:27
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