Fisco, il condono è tombale: «Fino a 2,5 milioni». Sconti maggiori ai redditi più alti, ecco come

Fisco, il condono è tombale: «Fino a 2,5 milioni». Sconti maggiori ai redditi più alti, ecco come
Il decreto sul fisco non è solo una pace fiscale, ma un condono, che si allarga fino a diventare tombale. E quindi non solo Irpef, Irap e contributi previdenziali, ma anche Iva e attività detenute all'estero. E visto che il tetto di 100.000 euro può essere applicato per ogni anno d'imposta, per un totale di 5 anni, e che riguarda ogni singola imposta, cioè 5, si arriva a un totale di 2,5 milioni di euro.

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Nella bozza del decreto fiscale collegato alla manovra che sta circolando si legge che «l'integrazione degli imponibili è ammessa nel limite massimo di 100.000 euro per singola imposta e per periodo d'imposta». Sul maggior imponibile, si legge nella bozza, «si applica, senza sanzioni, interessi o altri oneri accessori un'imposta sostitutiva del 20% ai fini delle imposte sui redditi e relative addizionali, delle imposte sostitutive delle imposte sui redditi, dei contributi previdenziali, dell'imposta sul valore degli immobili all'estero, dell'imposta sul valore delle attività finanziarie all'estero e dell'imposta regionale sulle attività produttive.

Di Maio furioso: 
«Testo manipolato, denuncio tutto in Procura»

In un'altro paragrafo si aggiunge anche l'Iva, su cui sarà applicata «l'aliquota media per l'imposta sul valore aggiunto, risultante dal rapporto tra l'imposta relativa alle operazioni imponibili, diminuita di quella relativa alle cessioni di beni ammortizzabili, e il volume d'affari dichiarato, tenendo conto dell'esistenza di operazioni non soggette ad imposta ovvero soggette a regimi speciali. Nei casi in cui non è possibile determinare l'aliquota media, si applica l'aliquota ordinaria»

SOPRA 75MILA EURO SCONTO DEL 56% Portafogli 'gonfi', sconti fiscali più grossi: è l'effetto del condono governativo che, secondo i calcoli dei commercialisti italiani, dà il massimo vantaggio ai contribuenti che fanno emergere somme 'occultate' in aggiunta a redditi dichiarati per almeno 75.000 euro, visto che, sull'intero ammontare delle cifre portate a galla, lo sconto è «del 56%, rispetto alla tassazione ordinaria che su quello stesso maggior reddito è stata applicata» a chi ha comunicato tutto all'Erario. Un 'taglio', quello del 56%, che deriva «dalla differenza tra il 46% di tassazione ordinaria sui redditi eccedenti 75.000 euro (43% di Irpef + 3% medio di addizionali regionali e comunali) e il 20% della flat tax sostitutiva».

GLI ESEMPI Ecco alcuni esempi degli esiti del condono realizzato con dichiarazione integrativa in base ai criteri previsti: flat tax del 20% sostitutiva dell'ordinaria tassazione Irpef e relative addizionali regionali e comunali, con limite massimo di emersione pari a 1/3 dell'imponibile già dichiarato e 'tetto' massimo a 100.000 euro.

- REDDITI BASSI, SCONTO TRA 25 E 50%: Sotto i 22.000 euro di 'partenza', il vantaggio della 'pace' fiscale è inferiore al 25%, e arriva sostanzialmente ad azzerarsi dai 12.000 euro in giù. E se, con 30.000 euro dichiarati, se ne voglion fare emergere 9.000, lo sconto è del 50% (1.800 euro) rispetto a chi ha dichiarato tutto subito.
- REDDITI MEDI, SCONTO SALE AL 53%: Un contribuente con guadagni 'in chiaro' pari a 50.000 euro che ricorre al condono per farne affiorare 15.000, ha un'agevolazione del 53% (pari a 3.300 euro), al confronto con chi aveva già comunicato un reddito pari a 65.000 euro.
- REDDITI ALTI, SCONTI ARRIVA A 15.000 EURO: Partendo da 100.000 euro di 'base' e volendo sanarne 30.000, un contribuente se avesse dichiarato sin dal principio 130.000 euro ne avrebbe versati 13.800 di maggiori imposte, ma col condono ne pagherà 6.000 (risparmiandone 7.800). Chi, invece, con 200.000 euro volesse l'emersione di altri 60.000, dovrà corrisponderne 12.000, elargendo 15.600 euro in meno di chi ha fatto la dichiarazione reddituale intera.
- REDDITI ALTISSIMI, BENEFICIO DI 18.000 EURO: Con entrate di 'partenza' di 300.000 euro ed una somma da condonare pari a 90.000 euro, se il contribuente avesse dichiarato sin dal principio 390.000 euro il costo sarebbe stato di 41.400 euro di maggiori imposte, tuttavia, con la sanatoria, l'importo scenderà a 18.000 euro, con un risparmio di 21.400, in caso nulla fosse stato nascosto all'Erario.



DI MAIO: TESTO MANIPOLATO, DENUNCIO «Non è possibile che vada al Quirinale un testo manipolato» che riguarda la pace fiscale. «Domani sarà depositata una denuncia alla procura della repubblica». Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio durante la registrazione di Porta a Porta. «Io questo testo non lo firmo e non andrà al Parlamento». ha aggiunto «Questo è un condono scudo fiscale come quello che faceva Renzi io questo non lo faccio votare». «Nel testo che è arrivato al Quirinale c'è lo scudo fiscale per i capitali all'estero. E c'è la non punibilità per chi evade. Noi non scudiamo capitali di corrotti e di mafiosi. E non era questo il testo uscito dal Cdm». 

 
«È accaduto un fatto gravissimo! Il testo sulla pace fiscale che è arrivato al Quirinale è stato manipolato. Nel testo trasmesso alla presidenza della Repubblica, ma non accordato dal Consiglio dei Ministri, c'è sia lo scudo fiscale sia la non punibilità per chi evade. Non so se una manina politica o una manina tecnica, in ogni caso domattina si deposita subito una denuncia alla Procura della Repubblica perché non è possibile che vada al Quirinale un testo manipolato!», ha aggiunto Di Maio su Instagram.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 17 Ottobre 2018, 21:21
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