«Caro Nicola, Caro Paolo, vi prego di voler accettare le mie dimissioni dalla Direzione nazionale del Partito democratico». Lo scrive Carlo Calenda in una lettera indirizzata a Nicola Zingaretti e Paolo Gentiloni in cui parla, tra l'altro, di «una decisione difficile e sofferta». «Penso che in democrazia si possano, e talvolta si debbano, fare accordi con chi ha idee diverse, ma mai con chi ha valori opposti. Questo è il caso del M5S», sottolinea l'eurodeputato nella lettera pubblicata su 'Huffington post'. «Sapete bene che nulla abbiamo in comune con Grillo, Casaleggio e Di Maio. Ed è significativo il fatto che il negoziato non abbia neanche sfiorato i punti più controversi: dall'Ilva alla Tav da Alitalia ai Navigator. Un programma nato su omissioni di comodo non è un programma, è una scusa», dice Calenda. «Stringendo l'alleanza con il M5S, il Pd rinuncia a combattere per le sue idee e i suoi valori. E questo non posso accettarlo», scrive tra le altre cose l'eurodeputato che prevede: «Le elezioni arriveranno. Le avete solo spinte più in là di qualche metro. Quando sarete pronti a lottare ci troveremo di nuovo dalla stessa parte. Con amicizia».
Inoltre, il suo staff - secondo quanto riporta l'Ansa - non rinnoverà la tessera dei democratici.
Nel pomeriggio, però, arriva la risposta di Zingaretti.
Il segretario del Pd fa un appello a Calenda per tornare sui proprio passi: Se nascerà un governo con M5s «in questa sfida il Pd ha bisogno anche delle voci critiche, soprattutto se provenienti da personalità autorevoli e competenti come te. Ho e abbiamo bisogno di te, perché solo uniti potremo cambiare il destino di un Paese che, fino a pochi giorni fa, sembrava trascinato per inerzia verso un declino economico, civile e democratico senza precedenti».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Agosto 2019, 18:26
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