Calderoli in Senato: «Doppia preferenza danneggia le donne, maschi infedeli hanno i voti delle amanti». E Salvini applaude

Calderoli in Senato: «Doppia preferenza danneggia le donne, maschi infedeli hanno i voti delle amanti». E Salvini applaude
Di leggi elettorali lui se ne intende: fu lui a scrivere il Porcellum, la legge elettorale che nel 2006 portò a un sostanziale pareggio alle politiche, con una maggioranza risicatissima al Senato che portò l'allora premier Romano Prodi a lasciare dopo appena due anni. Ora Roberto Calderoli torna a far parlare di sé intervenendo in Senato sulla legge elettorale in Puglia, in vista delle elezioni regionali in programma il prossimo autunno.

Calderoli in particolare si è espresso contro la doppia preferenza di genere, che secondo il senatore leghista 
«danneggia il sesso femminile». Il motivo? «Perché normalmente è più infedele del sesso femminile. Il risultato è che il maschio si porta il voto di quattro-cinque signore. E le donne non vengono elette», ha detto l'ex ministro. «Vorrei capire il perché con tutte le urgenze che deve affrontare questo Paese, dall'economia in ginocchio alle scuole che rischiano di non ripartire, il Governo Conte si sveglia il 23 luglio scoprendo improvvisamente, dopo cinque anni, l'urgenza di adeguare la normativa elettorale in Puglia, mandando una diffida al governatore regionale di adeguarla sostanzialmente in cinque giorni, per poi procedere il 31 luglio con un decreto legge», ha detto al Senato.

«Decreto che secondo me non si poteva fare, che è un obbrobrio ed è un pericolo per la regolarità delle elezioni, intervenendo sulla modalità di espressione del voto e sulle quote di liste. Vorrei capire perché il Governo si sveglia a fine luglio 2020 quando le elezioni regionali in Puglia, senza il Covid, si sarebbero dovute tenere a maggio eppure nei mesi precedenti nessuno nel Governo si è era svegliato», ha aggiunto. «A me questo sembra solo un provvedimento propagandistico, poi non so 'cui prodest', se sia fatto per riuscire a portare anche il Movimento 5 Stelle a supporto di Emiliano o per far ritirare la candidatura di Scalfarotto?».

«Sul decreto sulla doppia preferenza di genere - ha sottolineato il sen. Calderoli -per le prossime elezioni regionali in Puglia abbiamo sentito toni esaltanti dal presidente Conte per cui 'con questo imperativo morale, politico e giuridico è stata scritta una pagina di storia dei diritti politici', mentre per il ministro Boccia 'la doppia preferenza appartiene alla categoria dei diritti universali'. Peccato che questo decreto nei corridoi venga considerato un 'decretino', venga chiamato in maniera impropria e volgare il decreto delle donne, e alla Camera dei Deputati sia stato esaminato e discusso in appena un paio d'ore
».

«Io invece ritengo che ogni volta che un decreto legge interviene sulla materia elettorale sia un fatto grave e questo decreto da un punto di vista normativo, costituzionale, dei tempi e degli effetti che produce, per quanto mi riguarda è un obbrobrio, per i suoi contenuti.
Perché che il Governo faccia un decreto sbagliando non i riferimenti normativi ma il testo è qualcosa che non dovrebbe accadere! E qui nell'articolo 1 si dice che il mancato recepimento nella legislazione regionale in materia di sistemi di elezioni del presidente e degli altri componenti della giunta regionale vada riferito alla legge del 15 febbraio 2016, peccato che in questa legge a cui si fa riferimento non si parla di elezione dei membri della giunta che non vengono eletti da nessuno, per cui si utilizza un riferimento sbagliato nei contenuti
».

«Ecco il perché è un obbrobrio e aggiungo anche pericoloso - ha concluso Calderoli - Ricordo che la legge 400/88 specificamente dice che non si può usare la decretazione d'urgenza nelle materie rientranti nel quarto comma dell'articolo 72 della Costituzione nella materia elettorale, per cui è escluso che si possano fare decreti legge in materia elettorale, è vero che in passato c'è stato qualche pericoloso precedente ma lo si faceva con l'accordo di tutte le forze politiche e qui nessuno è stato consultato, inoltre di solito si incide sul procedimento elettorale non sul sistema elettorale. Per cui questo decreto legge non solo non si poteva fare ma rappresenta un pericolo per la regolarità delle elezioni».

Ultimo aggiornamento: Giovedì 6 Agosto 2020, 14:25
© RIPRODUZIONE RISERVATA